Il movimento anarchico-insurrezionalista in Italia (Fai) si è risvegliato, anche se conta non molti seguaci comunque desta preoccupazione alle forze di polizia e alla nostra intelligence per gli atti di violenza che riescono a mettere a segno.
La vicenda che ha riattivato in loro la fiamma è quella di Alfredo Cospito. Un anarchico-insurrezionalista, condannato per aver gambizzato un manager di Ansaldo Nucleare e per l’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano. Recentemente è stato sottoposto al regime del 41 bis, come quello applicato per i mafiosi.
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Il caso Cospito ha infiammato i seguaci anarchici in mezzo mondo, diventando così il simbolo a cui dedicare ogni azione contro quello che all’estero rappresenta l’Italia. Oltre agli attentati di queste settimane in Spagna, Grecia, Cile e Germania, anche tantissimi detenuti hanno proclamato lo sciopero della fame in solidarietà del detenuto italiano.
Cospito è il capo della Federazione anarchica informale (Fai) che si muove e coordina azioni nel web tramite blog e siti di riferimento come Inferno Urbano.
A riaccendere le Federazione il trasferimento di Cospito al carcere duro per via delle lettere che ha continuato a scrivere in cella incitando i seguaci fuori a gesti di violenza estrema, tipo quello del 3 dicembre scorso contro l’auto di Susanna Schlein, consigliera diplomatica dell’ambasciata italiana ad Atene.
Pochi giorni fa l’edificio del consolato italiano a Barcellona è stato imbrattato. Mentre a Berlino è andata a fuoco l’auto di un funzionario dell’ambasciata italiana.
Ieri hanno bruciato un ripetitore sulla collina di Torino, dove una scritta riportava: “Fuori Cospito dal 41 bis”.
La Fai in Italia si regsistra in Toscana, Liguria, Piemonte, Lazio e Campania. Alcune presenze sono state scoperte anche a Milano. La Polizia ha messo in guardia siti strategici e istituzionali sulle modalità di azione (incendio e attentato dinamitardo) dei gruppi anarchici. Sotto stretta osservazione ci sono infrastrutture per le telecomunicazioni, le sedi di Equitalia e delle forze di Polizia, le auto del car sharing e le banche.