Caso Open, Pacifico: “presunzione di innocenza e separazione di poteri”

Ho votato con convinzione sì all’attribuzione del conflitto di potere nel caso Open discusso ieri in Senato. Un voto non a favore o contro, ma semplicemente per ristabilire la cultura giuridica che, in questo Paese, da qualche anno sembra essere smarrita. Le ragioni e i torti della vicenda saranno stabiliti dalla Consulta, tuttavia possiamo tranquillamente affermare che l’equilibrio dei poteri va difeso. Nel caso specifico, a mio parere, vi è stata una inopportuna invasione di campo della Procura fiorentina che, attraverso un procedimento giudiziario, ha inteso definire i contorni dell’organizzazione di un partito politico. In sostanza, ritengo che non debba essere la magistratura a stabilire i percorsi organizzativi dei partiti e la loro qualificazione. Appare evidente, altresì che nella vicenda Open, che riguarda il Senatore Renzi, vi siano stati passaggi nel corso dell’attività investigativa caratterizzati da una spettacolarizzazione, anche con la pubblicazione di documenti estranei all’interesse probatorio.

Motiva così la senatrice Marinella Pacifico (Coraggio Italia) la sua scelta a favore di Matteo Renzi ieri nell’aula del Senato ed incalza: “il malsano e pericoloso vezzo di rendere spettacolari le inchieste, lo denuncio da anni non a parole ma con i fatti. Giace in Senato dal 2 novembre 2020 un disegno di legge a mia prima firma, il ddl n. 1998 Norme in materia di pubblicazione dei dati delle persone iscritte nel registro delle notizie di reato, proprio nel quale in un solo articolo e qualche comma si disciplina la pubblicazione dei dati delle persone iscritte nel registro degli indagati per proteggere loro la privacy e sanzionare gli autori della divulgazione. In una complessa riforma della giustizia, che vuole evidenziare la cultura giuridica del nostro Paese, il ddl da me presentato ha l’ambizione di sanare anche il “malato” rapporto tra stampa e organi inquirenti e soprattutto di evitare la messa al bando di persone che, il più delle volte, si scopre essere innocenti rispetto alle accuse loro imputate.

Martedì, il Senato ha votato a favore della proposta della Giunta per le immunità sul conflitto d’attribuzione per Renzi in merito al caso Open. La proposta è stata sostenuta da centosessantasette senatori contro settantasei contrari. Zero il numero degli astenuti. Matteo Renzi è intervenuto durante la discussione dell’Aula del Senato sul conflitto d’attribuzione richiesto dalla Giunta per le immunità del Senato in merito al caso Open, insistendo sulla “battaglia di civiltà giuridica”. Renzi ha sostenuto durante il suo intervento che le carte sarebbero state illegittimamente acquisite, “lo dice la Corte di Cassazione“. In merito, ha citato cinque decisioni già prese dalla Suprema Corte. L’ex premier – come rimarcato pure dall’Ansa – si è soffermato anche su come andrebbe interpretata questa “battaglia”: “Si vergogni – ha tuonato – chi pensa che qua stiamo attaccando la magistratura, noi la rispettiamo. Noi chiediamo che la politica faccia i conti con la realtà, senza alcun attacco alla magistratura“.

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