Estaban Gonzalez Pons, primo vicepresidente spagnolo del Partito popolare europeo (Ppe) all’Eurocamera, durante un intervista all’ANSA, evoca il golpe e traccia similitudini tra quanto sta succedendo in Catalogna in questi giorni e quanto accaduto dieci anni fa nel nord d’Italia in Padania.
“La cosiddetta indipendenza della Catalogna significherebbe la scomparsa della Spagna come Paese. Questo non può deciderlo qualche catalano, ma tutti gli spagnoli”. Secondo Pons, spetta ai giudici e ai tribunali di giustizia porre fine al tentativo di colpo di stato che sta avvenendo in Catalogna. “Per la costituzione la Spagna è un solo Paese, quello che stiamo vivendo in Catalogna è un tentativo di infrangere la Costituzione con manifestazioni di piazza. Non è il governo di Madrid che deve rispondere, ma tribunali e giudici, perseguendo i criminali che hanno cercato di infrangere la Costituzione”.
Il vicepresidente del Ppe evidenzia che gli indipendentisti “saranno sempre una minoranza. La Catalogna è sempre stata parte della Spagna. Non è mai stato un Paese indipendente. L’indipendenza della Catalogna significherebbe spezzare la Spagna in due pezzi. Per romperla in due, è necessario il voto di tutti gli spagnoli. Non si potrebbe rompere l’Italia solo col voto del Sud, o solo con quello del Nord. Se l’Italia dovesse scomparire come Paese, dovrebbero votare tutti gli italiani. La cosiddetta indipendenza della Catalogna significherebbe la sparizione della Spagna. E questo non può essere qualche catalano a deciderlo, ma tutta la Spagna”.
Secondo Pons “quanto accade in Catalogna è simile a quanto avvenuto nel nord d’Italia, in Padania, oltre dieci anni fa. Alla fine non c’erano tanti indipendentisti, c’erano molte persone contro il sistema nascoste dietro gli indipendentisti. In Catalogna l’indipendentismo non arriva oltre il 30%, il resto di quelli che protestano lo fa contro l’Ue, il capitalismo, la monarchia, la Costituzione. Sono tutti gli anti-sistema uniti a favore dell’indipendentismo. Credo che in qualche mese questo movimento si sarà diluito e la Catalogna tornerà ad essere la regione con più autonomia di tutta Europa”.
Ma secondo Pons in questa situazione l’Ue non deve intervenire. “E’ una questione interna alla Spagna. L’Ue non è intervenuta nella Brexit, nel referendum scozzese, e non ha motivo di intervenire in Spagna, perchè la Spagna non è un Paese più debole della Gran Bretagna. Nei problemi interni che hanno l’Italia, la Francia, la Germania, l’Ue non interviene. La Spagna non è uno Stato più debole. Inoltre, per avere una mediazione servono due parti che siano uguali e la Catalogna non è un Paese diverso dalla Spagna. Senza la Catalogna, la Spagna non esiste”.
Il vicepresidente del Ppe trova inoltre “una grande differenza” tra la situazione in Catalogna e quanto avvenuto in Scozia. “La Scozia era uno Stato indipendente che si è aggiunto alla Gran Bretagna per una decisione del suo Parlamento. La Catalogna non è mai stato un Paese indipendente, è parte della Spagna dal momento stesso in cui la Spagna si è costituita. Se la Scozia si separa dalla Gran Bretagna resta l’Inghilterra, ma se si separa la Catalogna dalla Spagna, quello che resta non è la Spagna, è il resto della Spagna che fu. Non c’è analogia con la Scozia”.