I sostenitori dell’unità spagnola si riuniscono per una manifestazione a Barcellona due giorni dopo che il parlamento regionale ha approvato l’indipendenza dalla Spagna, precipitando una crisi politica senza precedenti nella storia della Spagna post-franchista. Oggi il vice presidente del deposto governo catalano si è scagliato contro il “colpo di Stato” di Madrid ai danni della Catalogna. “Carles Puigdemont è e resterà il presidente del paese e Carme Forcadell è e resterà la presidente del parlamento, tutto ciò almeno fino a quando i cittadini decideranno altrimenti con elezioni libere” ha scritto Oriol Junqueras, usando non a caso la parola “paese” in un editoriale sul quotidiano in lingua catalana El Punt-Avui,nel quale denuncia un “colpo di Stato contro la Catalogna”. Junqueras si è firmato “il vice presidente del governo della Catalogna”.
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La crisi catalana è stata scatenata dal referendum d’indipendenza vietato del 1 ottobre, dove ha trionfato il sì, ma dove molti non sono andati a votare, tra le violenze delle polizia inviata da Madrid. Venerdì il parlamento catalano ha approvato con 70 voti sui 135 seggi una dichiarazione d’indipendenza dalla Spagna della regione, che ha circa 7,5 milioni di abitanti. Il premier conservatore spagnolo Mariano Rajoy ha risposto deponendo il governo catalano, sciogliendo il parlamento e indicendo elezioni regionali per il prossimo 21 dicembre. La vice premier Soraya Saenz de Santamaria ha l’incarico temporaneo di amministrare la regione ribelle. Mentre la procura si prepara a incriminarlo per “ribellione”, Puigdemont ieri ha lanciato un appello all'”opposizione democratica” contro la presa di potere di Madrid, accusata di calpestare i diritti dei catalani che vogliono l’indipendenza. Barcellona, nel frattempo, scende in piazza per la marcia anti-indipendenza sotto lo slogan “Siamo tutti Catalogna!”. La tv mostra un fiume di gente che esce dalla metropolitana, avvolta in bandiere spagnole. La manifestazione è iniziata a mezzogiorno a poca distanza da dove venerdì in decine di migliaia hanno festeggiato la nuova “repubblica” tra canti,vino e fuochi d’artificio. “Viva Espana!” gridano oggi i manifestanti. Tra i partecipanti alla manifestazione anche rappresentati dei partiti d’opposizione catalana, tra cui il Partido popular di Rajoy, segnando di fatto l’inizio della campagna elettorale. Un sondaggio pubblicato sul quotidiano di centro-destra El Mundo afferma che i separatisti perderebbero la loro maggioranza nell’assemblea catalana se si votasse oggi. Più tardi il Real Madrid affronterà la squadra di calcio del Girona, di cui è tifoso Puigdemont, in casa dei catalani.