Il numero due dell’Ufficio Stampa del Pentagno Sabrina Singh ha così commentato con una nota la vicenda della diffusione di documenti ed immagini di alta classifica a mezzo social network e gli sforzi interagenzia per riavvolgere il bandolo dell’ingarbugliata matassa: “Il Dipartimento della Difesa continua a esaminare e valutare la validità dei documenti fotografati che circolano sui siti di social media e che sembrano contenere materiale sensibile e altamente classificato. È stato avviato uno sforzo interagenzia, incentrato sulla valutazione dell’impatto che questi documenti fotografati possano avere sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e sui nostri alleati e partner”.
Ormai la frittata è fatta, sarà dura risalire la china e ricostruire l’immagine degli apparati d’intelligence più potenti e influenti al mondo.
I documenti sono apparsi online il mese scorso sulla piattaforma di social media Discord. I post si riferiscono a foto di documenti accartocciati appoggiati su riviste e circondati da altri oggetti casuali. È come se fossero stati frettolosamente ripiegati e infilati in una tasca prima di essere rimossi da un luogo sicuro, ha riferito alla CNN una fonte che ha familiarità con questo tipo di documenti.
Le misure di contenimento
Il Pentagono come misura immediata ha ristretto il numero degli utenti autorizzati a visionare e trattare documenti di alta classifica. Il Joint Staff (il nostro Stato Maggiore della Difesa) sta esaminando le liste di distribuzione del personale che riceve i rapporti incriminati. Molti dei documenti diffusi in rete appartengono alla J2 – la divisione d’intelligence. Nel frattempo il Dipartimento di Giustizia ha avviato un’indagine sulla vicenda.
Le reazioni degli alleati
Diplomatici di alcuni dei paesi hanno dichiarato alla CNN che è frustrante e dannoso per la reputazione degli Stati Uniti vedere tali informazioni esposte così pubblicamente. Gli alleati degli Stati Uniti stanno effettuando valutazioni dei danni, cercando di determinare se qualcuna delle loro fonti o dei loro metodi siano state compromesse nella fuga di notizie.
“Ci aspettiamo che gli Stati Uniti condividano con noi la valutazione dei danni nei prossimi giorni, ma non possiamo aspettare, faremo comunque le nostre indagini”, ha detto un funzionario di un paese che fa parte del Five Eyes (comunità d’intelligence che comprende Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito).
La CNN ha visionato i ducumenti
La CNN ha esaminato 53 documenti trapelati, tutti prodotti tra metà febbraio e inizio marzo.
Un documento rivela che gli Stati Uniti hanno spiato Zelensky. Il rapporto dell’intelligence statunitense afferma che Zelensky alla fine di febbraio “ha suggerito di colpire le posizioni russe nell’oblast di Rostov“, mediante l’utilizzo di droni (violando così il territorio russo).
Un altro rapporto afferma che la Cina potrebbe utilizzare gli attacchi ucraini su obiettivi all’interno della Russia “come un’opportunità per rendere la NATO un aggressore e giustificare, quindi, il suo aiuto alla Russia”.
Un altro documento descrive una conversazione tra due alti funzionari della sicurezza nazionale sudcoreana sulle preoccupazioni del Consiglio di sicurezza nazionale del paese su una richiesta di munizioni da parte degli Stati Uniti. I funzionari temevano che la fornitura delle munizioni, che gli Stati Uniti avrebbero poi inviato all’Ucraina, avrebbe violato le norme di legge della Corea del Sud che prevedono di non fornire aiuti militari a paesi in guerra. Secondo il documento, uno dei funzionari ha poi suggerito un modo per aggirare le norme vendendo le munizioni alla Polonia. Il documento ha suscitato forti polemiche a Seul. Funzionari sudcoreani hanno detto ai giornalisti che intendono sollevare la questione con Washington.
Un rapporto dell’intelligence su Israele ha suscitato indignazione a Gerusalemme. Il rapporto, prodotto dalla CIA e fornito a Signal Intelligence, afferma che la principale agenzia di intelligence israeliana, il Mossad, avrebbe incoraggiato le proteste contro il nuovo governo del paese, “compresi diversi espliciti inviti all’azione”. Domenica mattina l’ufficio del primo ministro israeliano ha risposto a nome del Mossad, definendo il rapporto “mendace e privo di qualsiasi fondamento”: “Il Mossad e i suoi alti funzionari non hanno e non incoraggiano il personale dell’agenzia a partecipare alle manifestazioni contro il governo, manifestazioni politiche o qualsiasi attività politica. Il Mossad e il suo personale in servizio non si sono affatto occupati della questione delle manifestazioni e si sono dedicati solo al valore dell’agenzia al servizio dello Stato che ha guidato il Mossad sin dalla sua fondazione”.
Tuttavia nel documento, intitolato “Israel: Pathways to Providing Lethal Aid to Ukraine” si afferma che Gerusalemme prenderà in considerazione la possibilità di fornire aiuti letali all’Ucraina sotto la crescente pressione degli Stati Uniti o a seguito di un degrado nelle sue relazioni con la Russia.
La massiccia fuga di notizie ha anche rivelato la capacità di penetrazione americana all’interno del Ministero della Difesa russo e nell’organizzazione mercenaria Wagner. Gran parte delle informazioni sulla Russia sono state raccolte tramite intercettazione delle comunicazioni. Ora vi è la preoccupazione che i russi possano cambiare il loro metodo di comunicazione.
Anche gli agenti sul campo ora sono in pericolo perchè le mappe dei movimenti e delle capacità delle truppe russe provengono da attività “humint”.
I documenti dimostrano che gli Stati Uniti sono stati in grado di intercettare i piani del targeting russo, tanto in dettaglio da sapere esattamente e quando i russi avrebbero attaccato centrali termoelettriche, sottostazioni elettriche e ponti ferroviari e veicolari in Ucraina.
Gli Stati Uniti sono stati anche in grado di intercettare la strategia russa per combattere i carri armati della NATO che dovrebbero entrare in Ucraina prossimamente. Il piano “prevedeva la creazione di tre zone di fuoco in base al raggio – lungo, medio e corto – con ciascuna zona coperta da armi e tipi di unità specifici”.
I documenti top secret analizzano il Gruppo Wagner che ha migliaia di miliziani che operano in Ucraina. Ma i documenti trattano anche del nuovo reclutamento di prigionieri russi da parte di Wagner per combattere in Ucraina, sottolineando la “continua influenza del suo leader su Putin” e i piani del gruppo per rafforzare la propria presenza in Africa e Haiti.
Venerdì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto alla Galileus Web che “non abbiamo il minimo dubbio sul coinvolgimento diretto o indiretto degli Stati Uniti e della NATO nel conflitto tra Russia e Ucraina”.
“Questo livello di coinvolgimento sta aumentando, sta aumentando gradualmente”, ha detto. “Teniamo d’occhio questo processo. Certo, rende l’intera storia più complicata, ma non può influenzare l’esito finale dell’operazione speciale“.
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