Una vita segnata dalla Shoah, dalla lotta per i diritti delle donne e per la costruzione dell’Europa unita: e’ morta all’eta’ di 89 anni Simone Veil, una delle personalita’ piu’ apprezzate di Francia, il cui nome restera’ per sempre legato a tre eventi fondamentali della storia del XX/o secolo: la tragedia delle deportazioni naziste, l’emancipazione delle donne e il processo di integrazione euuropea. Simone Veil era l’espressione della “Francia migliore”, “possa il suo esempio ispirare i nostri connazionali”, afferma in un tweet il presidente Emmanuel Macron, rivolgendo le condoglianze alla famiglia. Lo scorso agosto, questa grande signora la cui vita incarna una buona parte del Secolo Breve venne ricoverata “per qualche giorno ad Avignone per problemi respiratori”. “Mia madre e’ morta questa mattina in casa” ha annunciato il figlio, Jean Veil, ricordando che “avrebbe compiuto 90 anni il 13 luglio“. Tra i primi a reagire, nella pioggia di omaggi unanimi, Francois Hollande. La dignita’ di una bambina ebrea gettata nel baratro della Shoah che divenne, per tutti i francesi, un’alta figura morale”. “Restera’ per sempre immortale”, Riconoscimenti bipartisan che evidenziano quanto la Veil sia stata una figura fondamentale nella storia della Quinta Repubblica. Tanto che anche la leader del Front National, Marine Le Pen, ha tenuto ad omaggiarla. Veil ha “indubbiamente segnato con la sua impronta la vita politica francese”, dice Marine Le Pen esprimendo le “condoglianze piu’ sincere” alla famiglia della donna che porto’ in parlamento la legge sull’aborto in Francia, non dimenticando “un pensiero per la sua famiglia politica, con la quale Simone Veil ha difeso le sue convinzioni con costanza”. Un omaggio speciale, infine, “alla battaglia per la Memoria, che fu la battaglia di tutta la sua vita”. Figlia di genitori ebrei, i Jacob, Simone Veil, era nata nel 1927 a Nizza. Dopo l’arresto, nel 1944, a 16 anni, venne deportata insieme alla famiglia verso i campi nazisti. In quelle tragiche circostanze, che segneranno la sua vita, perdera’ i genitori. Femminista lo e’ sempre stata e con gli anni “lo sono sempre piu'”, affermo’ solo qualche anno fa, deplorando che “malgrado la parita’ le leggi continuano ad essere fatte per gli uomini”. Nel 1974, quando era ministro della Salute sotto il governo di Vale’rie Giscard d’Estaing, presento’ all’Assemblea Nazionale il progetto di legge sull’aborto – la cosiddetta ‘Loi Veil’ – che venne approvata l’anno successivo, momento cruciale per l’emancipazione femminile e la giustizia sociale in Francia e in Europa. Dieci anni fa, per gli 80 anni, pubblico’ ‘Une vie’, opera autobiografica. Tra l’altro, fu la sesta donna ad accedere all’Acade’mie francaise, la prestigiosa istituzione creata nel 1635 dal cardinale Richelieu.
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