I caccia dell’aviazione libica fedele al generale Khalifa Haftar hanno condotto ieri una serie di raid aerei sul villaggio di Marzuq, a sud di Sebha, dove si ritiene ci siano assembramenti di ribelli ciadiani. A rivelarlo è stato il portavoce delle associazioni della società civile locale, Suleiman Sida, al giornale libico “al Ayam”. In base a questa testimonianza, il raid ha preso di mira un gruppo di persone radunate nella zona provocando sette morti e 12 feriti. Secondo l’attivista però si tratterebbe di “civili” e per questo ha chiesto al governo di accordo nazionale di Tripoli di condannare questi raid che avrebbero preso di mira, a suo dire, “la tribù dei Tebu”. Lo riporta l’Agenzia di Stampa italiana Nova.
Intanto il deputato libico di Sebha, Masbah Duma, ha chiesto alla popolazione del sud della Libia “di sostenere l’operazione militare in corso nella zona da parte delle forze di Haftar perché era attesa da cinque anni”. Parlando all’emittente televisiva “al Libya”, il politico ha aggiunto che “la situazione ora in città è stabile. Spetta alle istituzioni locali mettersi in contatto con il governo ad interim di al Baida (non riconosciuto dalla Comunità internazionale) per fornire i servizi alla popolazione. L’operazione condotta dall’esercito nel sud ha avuto il sostegno di tutte le componenti locali”.
Ahmed al Mismari, portavoce delle forze di Haftar, ha detto ieri che l’operazione militare a sud di Sebha “è tesa a proteggere il paese e il popolo” e non intende colpire alcuna tribù specifica o componente sociale della regione. “L’Esercito nazionale libico è un organismo nazionale che mira a proteggere il paese e il popolo. Non ci schiereremo con nessuna componente sociale contro un’altra. Siamo tutti cittadini libici. Il nostro obiettivo è una Libia unita”, ha scritto Al Mismari su Twitter. Da giorni gli scontri tra l’Lna e alcuni non meglio precisati gruppi armati ciadiani si concentrano nella zona che si trova tra Ghadwa e Marzuq. Secondo il Centro medico di Sebha, lo scorso primo febbraio il bilancio dei combattimenti era di almeno cinque morti e 28 feriti. Il portavoce dell’Lna aveva riferito in precedenza che “i mercenari del Ciad” sono “sostenuti da Jadhran (Ibrahim, ex capo delle Guardie delle strutture petrolifere) e i terroristi fuggiti da Bengasi”.
Sempre ieri una pattuglia di Mirage 2000 francesi ha lanciato raid aerei nel Nord del Ciad per fermare una colonna di 40 pickup di un gruppo armato proveniente dalla Libia. Lo ha reso noto oggi l’esercito francese, precisando che l’intervento è stato lanciato “in risposta alla richiesta delle autorità ciadiane”. I raid hanno consentito di “impedire questa avanzata ostile e di disperdere la colonna” che “stava entrando in profondità nel territorio del Ciad”.