Ciao Alfano, Renzi liquida Alternativa Popolare

E voi pensate di andare al voto con il ‘Consulte plum’ che prevede una soglia di sbarramento all’8%? La domanda che Renzi nel faccia a faccia ha rivolto ad Alfano, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari centriste, e’ un segnale della distanza tra il segretario del Nazareno e il leader di Ap. Le posizioni restano distanti. “Si allei con Berlusconi o con Parisi, non e’ un problema nostro”, taglia corto un ‘big’ del Pd. Dopo la direzione dem di domani anche Alternativa popolare convochera’ la sua assemblea giovedi’ per discutere come procedere. C’e’ l’ala filogovernativa, capitanata dal ministro Costa, che vorrebbe in ogni caso assicurare responsabilita’ e non pensa sia giusto minacciare ritorsioni. E chi, invece, punta a far emergere proprio l’irresponsabilita’ del patto Pd-Fi-M5s che porterebbe ale elezioni anticipate. Con il rischio che ad avere la peggio siano i conti pubblici. Ecco perche’ Lupi rivolge un appello affinche’ si anticipi la nota di variazione del def per evitare che scattino le clausole di salvaguardia. La strategia e’ quella di far ricadere le colpe di un eventuale contraccolpo dei mercati e della situazione economica proprio su Renzi e Berlusconi. “Rischiamo grosso”, ribadiscono i centristi anche se Rosato nega completamente l’eventualita’ che si arrivi ad un esercizio provvisorio. Sinistra italiana e Mdp non si mettono di traverso sul tetto del 5%, puntano ad entrare in una lista di centrosinistra guidata da Pisapia, ma Ap non ci sta. L’eventuale strappo nella maggioranza comunque non si dovrebbe consumare sulla legge elettorale. “Non possiamo – questa la linea che viene ribadita da fonti parlamentari centriste – far cadere il governo su un tema che non verrebbe capito dagli italiani, tuttavia non rimarremo fermi”. La strategia resta quella delle ‘mani libere’. Non solo sulle regole del voto. “Finora le posizioni restano molto, molto distanti. Spero che si possano avvicinare nei prossimi giorni, anche se penso che il tempo ormai si vada assottigliando”, ha spiegato Alfano. “Le posizioni sono distanti sia sul tema della legge elettorale e sia sul tema della durata della legislatura”, ha aggiunto. “Sarebbe stato naturale per il Pd cercare prima un accordo con il suo alleato di governo e non con le forze che sono all’opposizione – la riflessione -. Ho convocato la direzione nazionale del partito il primo giugno e in quella sede prenderemo le nostre decisioni, anche a seguito di quanto emergera’ dalla direzione del Partito Democratico. Non sono scelte semplici quelle che dovremo fare perche’ riguardano il bene del Paese”, ha concluso il ministro degli Esteri.

Ciao Alfano, Renzi liquida Alternativa Popolare

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