Cina e Filippine. Tensioni crescenti nel Mar Cinese Meridionale

di Antonio Adriano Giancane

Le tensioni si sono riaccese quando, il 3 luglio, una grande nave della guardia costiera cinese ha ancorato a Sabina Shoal per intimidire una nave filippina più piccola. Pechino ha accusato Manila di violare la sovranità cinese, aumentando le tensioni e minando la pace regionale. Il presidente delle Filippine, Ferdinand Marcos Jr., ha dichiarato che il paese non può cedere nelle acque contese.

Sabina Shoal, una barriera corallina strategica, è cruciale per le Filippine, poiché il controllo cinese di quest’area potrebbe tagliare fuori altre zone controllate da Manila. La guardia costiera cinese ha usato tattiche aggressive, come accecare marinai filippini con laser e speronare le loro navi, azioni che sfiorano atti di guerra secondo gli esperti di diritto internazionale.

Nonostante questi ostacoli, le Filippine stanno rafforzando la loro posizione con il supporto di Stati Uniti, Giappone e Canada, migliorando le capacità di pattugliamento e monitoraggio grazie a nuove infrastrutture militari.

Inoltre, con l’intento di rafforzare i legami di sicurezza per rispondere a quella che considerano una crescente minaccia da parte della Cina, in un incontro tenutosi ieri, il segretario di Stato Antony Blinken, il segretario alla Difesa Lloyd Austin e le loro controparti giapponesi hanno discusso di come la Cina utilizzi la coercizione politica, economica e militare nei confronti di Paesi, aziende e società civile. “Questo comportamento è fonte di grave preoccupazione per l’Alleanza e per l’intera comunità internazionale e rappresenta la più grande sfida strategica nella regione dell’Indo-Pacifico e oltre”. All’inizio del suo incontro con il ministro degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa, Blinken ha dichiarato: “Vediamo gli Stati Uniti e il Giappone fianco a fianco in tanti luoghi importanti del mondo”. Al centro dell’accordo, riportato per la prima volta dal Financial Times, c’è un importante aggiornamento della struttura di comando militare americana in Giappone, che comporterà un maggiore controllo operativo nelle mani della leadership americana locale.

Gli Stati Uniti e il Giappone hanno anche concordato di rafforzare l’addestramento bilaterale e le esercitazioni nelle isole sud-occidentali del Giappone, che Tokyo chiama isole Nansei, dove la Cina ha aumentato la sua presenza navale.

È evidente quindi che, sebbene la Cina abbia una posizione dominante grazie alle sue isole artificiali e alla flotta, le Filippine, con il supporto internazionale, stanno migliorando le loro capacità di difesa e pattugliamento.

Di fronte a questa situazione, il rischio di un’escalation tra Cina e Filippine nel Mar Cinese Meridionale è molto alto. È fondamentale adottare misure che portino a un dialogo costruttivo e a una cooperazione reciproca. Entrambi i paesi dovrebbero rafforzare i canali di comunicazione per risolvere pacificamente le dispute marittime, coinvolgendo, se necessario, mediatori internazionali in grado di far sedere gli attori principali a un tavolo e lavorare verso nuove intese basate sul diritto internazionale per mantenere la stabilità regionale.

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