Li Xiangpeng, professore di robotica alla Soochow University di Suzhou, in Cina ha annunciato l’invenzione di un robot liquido, ispirato a Ternminator, il celebre film di fantascenza americano.
Un androide che si autoripara istantaneamente grazie alla propria natura gelatinosa. Dopo sei anni di studi e sperimentazioni è nato un baby robot con caratteristiche simili. Piccolo e rassicurante, sta nel palmo di una mano ed è il risultato di una combinazione di elementi: una ruota in plastica, una ancora più minuscola batteria al litio e alcune gocce di metallo allo stato liquido.
La ruota comincia a girare quando a variare è il centro di gravita del liquido. Un’operazione controllata alterando il minivoltaggio della batteria. Sembra un gioco, appunto. Ma c’è di più, come spiegano i ricercatori sulla rivista «Advanced Materials». «In futuro ci aspettiamo di sviluppare questa categoria di “soft” robot, incorporando del metallo liquido: potranno essere utilizzati in missioni speciali, come andare alla ricerca e soccorrere la vita di gente sotto le macerie a causa dei terremoti, dal momento che sono in grado di cambiare forma per infilarsi sotto una porta o farsi spazio in luoghi dove gli umani non possono avventurarsi», ha sottolineato Tang Shiyang, ricercatore della University of Wollongong, in Australia, coinvolto negli esperimenti.
Tang e il resto del team hanno indagato le proprietà delle leghe di metallo liquido, a cominciare dalla conduttività elettrica per poi affrontare le meraviglie della tensione superficiale e della flessibilità estrema. Così i membri del team scientifico:”riteniamo che il metallo liquido ci aiuti a sviluppare robot autoriconfiguranti”. Tali robot potrebbero somministrare i farmaci nei punti strategici del nostro organismo, mentre quelli meno buoni hanno grandi prospettive nello spionaggio.