Secondo quanto riferito dall’agenzia di stato siriana “Sana, combattenti ribelli siriani, insieme ai loro familiari, hanno cominciato stamane ad abbandonare la città di Harasta, nell’ovest della Ghouta orientale, nell’ambito dell’accordo tra il gruppo islamista Ahrar al-Sham e il regime di Damasco.
Almeno 810 persone, tra cui almeno 253 uomini, 157 donne, 218 bambini e 182 “combattenti”, hanno già lasciato il settore ribelle a est di Damasco. I media del regime parlano di almeno 10 autobus utilizzati nell’operazione, condotta lungo il confine che divide l’area controllata dalle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad e i territori ribelli. Oggi è prevista l’evacuazione dalla città di quasi 1.500 combattenti del gruppo armato insieme a 6.000 membri delle loro famiglie, grazie a un accordo raggiunto mercoledì con il governo di Damasco con la mediazione russa.
Gli insorti saranno trasferiti nella provincia nord occidentale di Idlib, controllata dai ribelli. Il centro di monitoraggio dei media del gruppo armato libanese Hezbollah, alleato del governo di Damasco, ha riferito che il gruppo ribelle ha liberato 13 soldati siriani in cambio del rilascio di 5 combattenti.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, le forze di Damasco controllano oltre l’80% della Ghouta orientale, dove dal 18 febbraio sono rimasti uccisi quasi 1.500 civili, tra cui 315 bambini, e oltre 5.000 sono stati feriti.
Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che solo nella giornata di oggi almeno 5.000 civili hanno già abbandonato l’enclave ribelle attraversando i tre corridoi umanitari della zona istituiti dalle forze del regime e da quelle russe.