(di Massimo Montinari) La “setta” o la “casta” vengono create seguendo schemi ben definiti e collaudati. Naturalmente la metodica varia se a capo esiste un “leader” o un “ guru”, quindi se sono riferite ad un ambiente sociale medio alto (leader) o medio basso ( guru).
Creazione della realtà
La realtà viene travisata con la creazione di un mondo diverso da quella “vissuto” dalla vittima fino a quel momento. La prospettiva di una “vita nuova”, garantita dal leader, che viene cucita come un vero vestito sulla vittima, rende la stessa più sicura e volitiva verso la scelta che sta approcciandosi a fare propria. E’ molto difficile che un professionista già inserito nel mondo del lavoro possa farsi coinvolgere, come vittima, da un “leader”: questo dimostra che la consapevolezza di una realtà strutturata nel mondo lavorativo di per sé è un grosso ostacolo verso l’arruolamento del nuovo adepto.
Sono invece più esposti i giovani o gli studenti universitari, molto distanti dalle realtà lavorative verso le quali potrebbero essere proiettati e che cercano nell’approfondimento dei propri studi, generalmente umanistici o giuridici, che frequentemente non garantiscono loro facilmente un inserimento lavorativo in tempi brevi. Differentemente invece risulta il coinvolgimento di giovani universitari dei corsi di laurea in medicina o ingegneria, corsi che invece garantiscono più facilmente un inserimento nel modo del lavoro in tempi più brevi.
Le facoltà scientifiche, solitamente, come accade dunque per la laurea in medicina o in ingegneria magistrale, anche per la complessità del corso di studi, lasciano poco tempo per consentire il coinvolgimento in gruppi settari.
Generalmente non si tratta di sette o caste di satanisti, ma di un insieme di organizzazioni non sempre segrete, a volte mascherate dal nome di “associazioni” che sanno di lecito e di esportabile ma che, andando ad indagare, camuffano maldestramente le proprie finalità speculative e quasi sempre estorsive nei confronti degli affiliati e delle loro famiglie d’origine.
Potrebbero essere definite come vere associazioni a delinquere finalizzate alla truffa e all’estorsione nei confronti sia delle vittime, che diventano a loro volta correi nei confronti delle proprie famiglie d’origine, sia dei loro familiari.
Come già riportato in un precedente articolo, la vittima viene scelta scrupolosamente ed ogni setta, o “casta”, si orienta verso soggetti che possono soddisfare gli interessi del loro “leader” o del “guru”. Il “leader” è il capo spirituale, dottrinale, scientifico di un gruppo di adepti appartenenti ad un livello socio-culturale medio alto, generalmente inseriti in ambito universitario o finanziario, appartenenti a famiglie benestanti o inserite nell’ambito sociale, che rappresentano realmente il “portafogli” del gruppo.
Si instaura una stretta complicità tra la vittima e gli adepti del gruppo, che rappresentano la “nuova famiglia accudente”, mentre il “leader”, soggetto carismatico ed autoritario, propone la “nuova vita” cucendo un vestito ad hoc sulla vittima prescelta prospettando facili carriere e inserimenti sociali.
Gli adepti della casta controllano la propria vittima, che a sua volta tenta la scalata nella piramide della setta dimostrando al gruppo le proprie qualità criminali con atti violenti nei confronti della famiglia d’origine. Queste azioni vengono concretizzate spesso in denunce penali che le “vittime” hanno sporto nei confronti dei genitori, costretti a subire una gogna giudiziaria per reati mai commessi.
Naturalmente questo tipo di apparato ha la necessità di supporto di avvocati consenzienti che possano supportare azioni giudiziarie non certamente prive di costi. Ricatti ed estorsioni sono le armi più congeniali che vengono utilizzate, sia contro i familiari sia contro le stesse vittime.
La strategia degli attacchi giudiziari, sia in sede penale che civile, rappresenta un’arma estorsiva micidiale che la “casta”, con i propri adepti e le proprie vittime, è solita mettere in atto per annullare la capacità reattiva e difensiva delle famiglie. Una strategia giudiziaria che molto frequentemente vede la capitolazione delle famiglie prima di giungere a sentenza.
Denunciare, attaccare violentemente, calunniare i familiari nei propri ambienti lavorativi e di vita sociale, rappresentano strategie, spesso vincenti, che inducono i genitori delle sedicenti vittime a cedere alla loro volontà.
Creazione di un gruppo
La “casta” o setta viene creata partendo da un “granfalloon” che rappresenta un gruppo di persone che scelgono o dichiarano esternamente di avere un’identità o uno scopo condivisi, ma la cui associazione reciproca è in realtà insignificante in termini di realizzazione, per meglio dire è un’associazione orgogliosa e insignificante di esseri umani; rappresenta un metodo di persuasione in cui gli individui sono incoraggiati a identificarsi con un particolare “granfalloon “, come un gruppo di pressione o una campagna politica, ovvero un gruppo coeso che sia separato dal resto del mondo. Per realizzarlo è necessario creare un “in-group”, ovvero un’identità del gruppo ben precisa, che possa configurarsi nell’espressione noi siamo e che sia palesemente separata dal non gruppo”out-group”.
“Le sette per far diventare più forte e importante il senso di appartenenza all’in-group propongono dei riti di iniziazione e per far provare un senso di maggiore distinzione col mondo esterno inducono gli adepti a provarne odio e terrore. In questo modo l’adepto non solo basa la sua sicurezza nell’appartenere all’in-group, ma è felice di non far parte dell’out-group sentendosi un eletto.
La creazione di un gruppo granfalloon richiede purezza (lavaggio del cervello) e prevede l’utilizzazione della tecnica persuasoria dei modelli di ruolo in quanto gli adepti per sentirsi parte del gruppo imitano quelli ai ranghi superiori dai quali si sentiranno sorvegliati;
d’altro canto il granfalloon prevede la disumanizzazione dell’out-group, anch’essa ottenuta tramite il controllo delle comunicazioni (lavaggio del cervello) o l’utilizzo di schermi per quanto riguarda le sette con convivenza”. (Plagio: i sette passi delle sette – 28 Settembre 2012 – Dalila Liguoro).
La tecnica del “granfalloon” si crea spontaneamente nelle aggregazioni di gruppi giovanili, di bande e compagnie di amici. Queste realtà prevedono aggregazione al gruppo con relativi canoni da rispettare spesso dettati dagli appartenenti più anziani o carismatici, o continua sottomissione al giudizio dei membri che induce a omologarsi il più possibile e a disprezzare, più o meno esplicitamente, chi non fa parte del gruppo.
Creare impegni crescenti
Creare impegni crescenti rappresenta una metodica persuasiva ispirata alla teoria della “dissonanza cognitiva” di Festinger. La dissonanza cognitiva è una teoria della psicologia sociale introdotta da Leon Festinger nel 1957, poi seguita da Milton Erickson nell’ambito della psicologia clinica, per descrivere la situazione di complessa elaborazione cognitiva in cui nozioni, opinioni, credenze, presenti in contemporanea nel soggetto relativamente ad un tema si possono trovare in contrasto funzionale tra loro. Tra gli esempi possiamo avere la “dissonanza per incoerenza logica“, la “dissonanza con le tendenze del comportamento passato”, la “dissonanza relativa all’ambiente con cui l’individuo si trova a interagire (dissonanza per costumi culturali)”.
Un individuo che attivi idee o comportamenti tra loro coerenti, si trova in una situazione emotiva soddisfacente (consonanza cognitiva); al contrario, si verrà a trovare in difficoltà discriminatoria ed elaborativa se le due rappresentazioni sono tra loro contrapposte o divergenti.
Questa incoerenza è quella che produce, appunto, una dissonanza cognitiva, che l’individuo cerca automaticamente di eliminare o ridurre a causa del marcato disagio psicologico che essa comporta (ad esempio riduzione dell’autostima); questo può portare all’attivazione di vari processi elaborativi, che permettono di compensare la dissonanza (e ripristinare l’autostima).
“Per essere più chiari, quando un soggetto che disprezza esplicitamente i ladri si trova a comprare un oggetto a un prezzo troppo esiguo per non intuirne la provenienza illecita. Per ridurre questa contraddizione, secondo Festinger, lo stesso individuo potrà, ad esempio, smettere di disprezzare i ladri (modificando quindi l’atteggiamento), oppure rifiutarsi di acquistare l’oggetto proposto (modificando quindi il comportamento)”.
La dissonanza cognitiva può essere ridotta in tre modi: producendo un cambiamento nell’ambiente, modificando il proprio comportamento, modificando il proprio mondo cognitivo (ovvero il sistema delle proprie rappresentazioni cognitive e delle loro relazioni funzionali interne).
Consiste nel caricare di impegni di intensità crescente gli adepti, così che per loro diventi sempre più difficile tornare indietro e gli impegni che si richiedono sono spesso sempre più onerosi e talvolta umilianti.
Questo passo attinge alla tecnica della giustificazione ideologica e alla disumanizzazione, in quanto spesso per giustificare proprie insensate azioni e propri comportamenti impietosi verso se stessi e verso il prossimo, gli adepti necessitano di falsi appigli a cui aggrapparsi simili ad un piano divino non sempre comprensibile, che spesso ritiene meritevoli di punizioni i peccatori.
Creare un leader eroico
Estremamente importante è che gli individui abbiano un leader carismatico ed eroico a cui ispirarsi. Per fare questo bisogna creare attorno a tale figura un alone di fascino, con esaltazione delle sue idee e della sua personalità.
Frequentemente il “leader” è il capo della setta, o della “casta” altre volte è una figura divinizzata non più in vita (o del tutto inventata) alla quale ci si ispira e questa seconda condizione è riferita al “guru” appartenente a ceti sociali medio-bassi. Naturalmente questa figura sarà il primo modello di ruolo al quale ispirarsi.
Mandare gli adepti a creare nuovi discepoli
“La persona con la quale ci troviamo più spesso d’accordo siamo noi stessi: la persona che riesce a convincerci più facilmente siamo proprio noi. Le sette mandano i propri adepti a cercare nuovi discepoli non tanto per avere realmente nuove leve da arruolare, o comunque non solo per questo, ma soprattutto per fidelizzare maggiormente i vecchi adepti facendo in modo che ascoltino le loro stesse parole.
Nel tentativo di convincere l’altro, l’adepto convince maggiormente se stesso: è per questo che le sette quando notano un sintomo di allontanamento ideologico da parte di un adepto lo investono del ruolo di procacciatore di discepoli”. (Plagio: i sette passi delle sette – 28 Settembre 2012 – Dalila Liguoro).
La terra promessa
Per completare la realizzazione del plagio è mantenere viva l’illusione di una “vita nuova”. I fattori importanti per la concretizzazione di questa tecnica consistono nel tenere tale promessa sempre come stimolo costante per la vittima, proiettando il suo futuro nell’immagine proiettata della “vita nuova” , immagine che viene allontanata quando la vittima non lavora più per la “casta”.
I meccanismi per la creazione delle “nuove sette” e delle “caste” a partire dai “granfalloon” che coinvolgono sempre più gruppi di giovani, con il proprio modus operandi diabolico, rappresentano oggi un’anticamera moderna al mondo controverso dell’occulto e al neo satanismo.