La X conferenza Onu contro la corruzione, terminata ieri ad Atlanta, ha approvato all’unanimità la risoluzione presentata martedì dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, capo della delegazione governativa italiana.
Presentata da Italia e Messico, è stata ufficialmente appoggiata da Australia, Brasile, Cile, Honduras, Giappone, Marocco, Svizzera, Regno Unito, Burkina Faso, Peru, Ecuador, Stati Uniti, Norvegia, Arabia Saudita, Nigeria, Canada, Costa Rica, Colombia e Unione Europea, anche a nome dei 27 Paesi membri.
La risoluzione invita gli Stati parte a rafforzare la cooperazione internazionale nel contrasto ai fenomeni corruttivi che coinvolgono la criminalità organizzata, attraverso innanzitutto un’approfondita conoscenza di tali fenomeni.
Si tratta della prima risoluzione della Conferenza degli Stati Parte della Convenzione UNCAC dedicata al tema dei legami tra corruzione e crimine organizzato.
Tra i punti: gli stati parte sono invitati a rafforzare la cooperazione internazionale -soprattutto assistenza giudiziaria e estradizioni- nel contrasto a tali fenomeni criminali, riconoscendone la particolare pericolosità. Sono inoltre incoraggiati a concludere accordi bilaterali o multilaterali, che facilitino le procedure di cooperazione, e sono invitati a rafforzare i meccanismi di coordinamento investigativo interno. Molto importante è l’invito della risoluzione agli Stati ad introdurre sistemi efficaci di confisca dei proventi dei reati, anche per equivalente, e ancora l’introduzione di sistemi di protezione rafforzata di testimoni e vittime che denunciano, sul modello della legislazione italiana. Infine, la risoluzione enfatizza anche il ruolo della società civile, dell’accademia e dei media nella diffusione della consapevolezza di tali dinamiche criminali, contribuendone quindi al contrasto.
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