Conferenza sulla Sicurezza di Monaco: si decide il destino di Kiev

Si apre oggi a Monaco la sessantunesima edizione della Conferenza sulla Sicurezza, un evento tradizionale che quest’anno assume un’importanza cruciale per il futuro dell’Ucraina. La conferenza coincide con un’accelerazione improvvisa dei colloqui diplomatici tra Stati Uniti, Russia e Ucraina.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato ottimismo dopo una recente telefonata con l’omologo russo Vladimir Putin. Tuttavia, un possibile incontro trilaterale tra Stati Uniti, Mosca e Kiev è stato prontamente smentito dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che teme di essere escluso dalle decisioni. Per affrontare queste preoccupazioni, il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, incontrerà Zelensky nel pomeriggio a Monaco.

Nel frattempo, il segretario di Stato americano Marco Rubio è dovuto rientrare negli Stati Uniti per problemi tecnici al suo aereo. La delegazione statunitense, guidata ora dal capo del Pentagono Pete Hegseth, ha ribadito che gli Stati Uniti non invieranno forze di pace in Ucraina. Il dossier sulla crisi è ora gestito da Steve Witkoff, inviato per il Medio Oriente, che ha avuto colloqui con Putin a Mosca poco prima della liberazione dell’insegnante statunitense Marc Fogel.

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il segretario generale della NATO, Mark Rutte, saranno presenti insieme a oltre sessanta leader e capi di Stato e governo presso l’Hotel Bayerischer Hof. L’Europa teme un ruolo marginale nei negoziati, pur essendo chiamata a garantire la sicurezza dell’Ucraina e a rispondere alle pressioni americane per un aumento della spesa militare dal 2% al 5% del PIL.

Al riguardo il ministro della Difesa Guido Crosetto ha smentito le notizie secondo cui avrebbe proposto di aumentare la spesa militare italiana al 3% del PIL, definendole false e infondate. Durante un incontro a Bruxelles il 13 febbraio, ha solo illustrato le richieste degli Stati Uniti, le posizioni di vari alleati e le dichiarazioni della NATO, precisando che alcuni Paesi erano favorevoli a destinare più PIL alla Difesa. Tuttavia, ha chiarito che l’Italia non ha preso alcuna decisione in merito e che non era il contesto adatto per farlo.

Ritornando alla Conferenza di Monaco, nonostante il pessimismo iniziale del governo tedesco su possibili svolte, il rapido evolversi della situazione potrebbe portare oggi alla firma di una bozza di accordo economico tra Vance e Zelensky. Questo accordo, presentato due giorni fa a Kiev dal segretario al Tesoro americano Scott Bessent, riguarda l’accesso americano alle risorse di terre rare ucraine, molte delle quali si trovano in zone attualmente occupate dai russi.

La delegazione europea sarà composta, oltre che da von der Leyen e dal presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, da numerosi commissari tra cui Teresa Ribera, Henna Virkunen, Kaja Kallas e Maros Sefcovic. Tutti saranno chiamati a ridefinire l’approccio europeo in un contesto internazionale sempre più mutevole.

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