Consiglio Ue, primo round: I Paesi mantengono le posizioni, con un’Olanda poco collaborativa

“Nulla è incrollabile nella vita, vediamo domani”. Così Giuseppe Conte ai cronisti dinanzi all’hotel appena dopo la mezzanotte. I “veti olandesi” e le resistenze hanno portato alla fumata nera nella prima giornata di lavori del consiglio europeo straordinario cui è affidato il difficile negoziato sul ‘Next generation Ue’.

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Abbiamo ancora da lavorare perché le divergenze ancora ci sono.  E’ soddisfatti delle proposte fatte oggi?  “No, nonostante l’impegno generoso, riteniamo che non sia spendibile: riguarda più che altro la governance, la fase attuativa dei piani di Recovery. Ci sono anche altri aspetti su cui siamo discutendo“.

Abbiamo avanzato una proposta italiana alternativa“, spiega, che prevede “un coinvolgimento anche del consiglio nella governance del Recovery “ma rispettoso delle prerogative della commissione, a cui in base alle previsioni comunitarie spetta la prerogativa sull’attuazione del bilancio”. “Su questo non si può transigere: è una funzione che i trattati attribuiscono alla commissione. La nostra era una proposta che comunque consentiva al consiglio di elaborare da parte della commissione una maggiore attenzione. Nulla di più”.

L’italia è molto ambiziosa anche perché difende una proposta della commissione e della prerogative della commissione. Siamo disponibili a entrare nella logica di revisione di qualche dettaglio. Non siamo assolutamente disponibili ad accettare una soluzione di compromesso che alteri non solo l’equilibrio tra le istituzioni europee (questo per noi è una linea rossa) ma anche l’ambizione per quanto riguarda l’ammontare del intervento del Recovery” pari a 750 miliardi di euro e “il bilanciamento, l’equilibrio interno tra sussidi e prestiti”.

“La Germania ha avuto un grande ruolo – aggiunge -: nel dibattito interno tedesco c’era molta contrarietà verso” il Recovery fund. “La leadership della Merkel ha avuto un grande ruolo per orientare questa soluzione”.

“La Germania, con la Francia, ha proposto anche ufficialmente i 500 miliardi come sussidi: la Germania sta esercitando un grande ruolo ma ci sono ancora dettagli su cui metterci d’accordo. Conte si ferma a parlare nella notte con la Merkel, dopo averla incontrata al bar dell’albergo dove entrambi soggiornano a Bruxelles.

La bozza presentata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel prevede un bilancio settennale del valore di 1.074 miliardi di euro, a cui è associato un Fondo per la Ripresa di 750 miliardi di euro. La Merkel prima del vertice ha parlato di una sessione molto difficile ma si intravede la volontà che  il negoziato abbia  grande vigore grazie alla volontà della Francia e al lavoro compiuto dal presidente Michel.

Così come spiega il Sole24Ore  quattro sono stati  punti oggetto della discussione. L’iter di approvazione dei piani nazionali e il conseguente esborso del denaro contenuto nel Fondo per la Ripresa (la governance); il volume del bilancio Ue oltre che gli sconti di cui godono cinque paesi (Germania, Austria, Svezia, Danimarca e Olanda); la chiave di allocazione del denaro del Fondo; il legame tra fondi europei e il rispetto dello stato di diritto nella spesa a livello nazionale deIle risorse comunitarie.

Il  primo ministro olandese Mark Rutte è apparso da subito insoddisfatto specialmente sulla proposta avanzata  dal presidente  Michel per approvare l’esborso del denaro proveniente dal Fondo per la Ripresa. L’opzione Michel prevede il benestare a maggioranza qualificata del piano nazionale da parte del Consiglio e successivamente l’approvazione dell’esborso da parte della Commissione europea, sentiti i governi. Segnata da una visione intergovernativa, l’Olanda vorrebbe introdurre il principio dell’unanimità, non accettata dall’Italia. Tra le ipotesi vi è  quella di chiedere ai leader il benestare finale dell’esborso nel caso di divergenze tra i governi.

Fonti vicino alla Merkel riferiscono che la  governance, l’ammontare degli strumenti finanziari e gli sconti nazionali, sono argomenti non negoziabili. 

Oggi il secondo round di un Consiglio europeo straordinario che come ha detto Conte non si era mai visto da almeno 40 anni.

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