Il premier Giuseppe Conte durante l’intervista con il direttore della Stampa ha affermato che il governo è solido e che riesce a lavorare bene con Italia Viva del senatore Matteo Renzi.
Strano, perché da giorni i due si lanciano veri e propri fendenti. Conte dice che in maggioranza c’è chi segue il suo «particulare», citando Guicciardini. Renzi risponde a tono: ”Guicciardini molto interessante ma ho sempre preferito Machiavelli”.
Renzi poi va giù duro e consiglia al premier di non crogiolarsi sui sondaggi favorevoli: “Quelli del Grande fratello (il riferimento è al portavoce di Conte, Casalino, ndr) non hanno capito – spiega ai suoi – che in democrazia parlamentare non contano i sondaggi ma i seggi e Italia Viva ha 17 senatori. Ma noi non chiediamo sottosegretari e ministri: facciamo proposte senza essere ascoltati”.
Conte nell’intervista alla Stampa mostra il suo “modus operandi” ispirato alla massima ragionevolezza delle proposte: “al di là di chi le sostiene, al di là se è rappresentativo del 2 per cento o del 25% del Paese. Quando ci confrontiamo con i capidelegazione dei partiti ognuno ha lo stesso peso”.
Ma i renziani non credono all’imparzialità del premier perché è da novembre che chiedono un piano shock per sbloccare le opere pubbliche senza aver mai ricevuto una risposta: “Noi siamo gente che non si lamenta – afferma il capogruppo renziano Ettore Rosato – vogliamo dare una mano al Paese. Ma Conte boccia tutte le proposte che vengono dai nostri ministri”.
Italia Viva considera Conte un narciso che vive guardandosi allo specchio. Renzi è sicuro che al massimo a settembre ci potrebbe essere un momento di alta tensione tra garantiti e non garantiti, tra chi ha uno stipendio e i liberi professionisti, le partite Iva, chi dovrà chiudere la propria attività commerciale: “Ecco – spiega Renzi ai suoi – al posto di Conte lascerei stare i sondaggi perché il consenso gira improvvisamente come il vento in montagna. Al posto di Conte lavorerei per unire non per dividere”.
Renzi, scrive la Stampa, confida ai suoi parlamentari di avere parlato con Gianni Letta e di avergli detto che se Berlusconi vuole dare il sostegno esterno, è disposto ad aprirgli la porta e passare all’opposizione.
Ma Letta ha rassicurato il senatore toscano: “non è quello che vuole Forza Italia”. La linea di Forza Italia è chiara: è assolutamente impossibile sostituire Renzi. Se casca il governo se ne fa un altro o si va ad elezioni. Non facciamo da stampella a un governo delle sinistre. Uscire dal centrodestra è impossibile. Noi dialoghiamo, abbiamo risposto all’appello del Capo dello Stato, ma finora non siamo stati ascoltati.
Ma è Berlusconi a chiarire definitivamente la diatriba ribadendo, in una intervista all’Agi, la collocazione di FI nel centrodestra.Nell’intervista invita la politica, in emergenza, a far fronte comune. Al premier consiglia di accettare una collaborazione autentica e non solo formale come è avvenuto finora. Dei nuovi scenari politici che noi auspichiamo ci sarà tempo di parlare quando l’emergenza sarà superata.