Continua la battaglia a suon di comunicati tra Conte ed esponenti di Italia Viva, il Dpcm non va proprio giù a Matteo Renzi che propone di rivederlo nei punti che riguardano gli orari di chiusura a discapito dei ristoranti, bar e pub. Conte è lapidario: “Il Dpcm è quello”.
(di Francesco Matera) A Giuseppe Conte non è andata giù l’iniziativa del leader di Italia dei Valori, Matteo Renzi che pubblicamente si è dimostrato contrario ad alcune misure dell’ultimo Dpcm (orario di chiusura per gli esercizi commerciali). Come, al riguardo, ha precisato che il provvedimento è stato deciso nella notte tra sabato e domenica da tutte le forze di maggioranza: “Non ci sono state proposte alternative a quelle contenute nel Dpcm. Abbiamo iniziato a riunirci in formato capi delegazione e c’era anche Italia viva, dalle sei e trenta del mattino fino all’una di notte”.
A margine della conferenza stampa sul “decreto ristori” Conte ha voluto chiarire la propria posizione sull’ultimo Dpcm: “I distinguo del giorno dopo francamente mi sorprendono. II Dpcm è quello. In prospettiva, se vengono elaborate strategie diverse benissimo, ne parliamo, ma è facile fare da contrappunto. È più difficile offrire misure alternative che riportino la curva sotto controllo”.
Comunque in serata Conte ha avuto un vertice con i capigruppo di maggioranza perchè a quanto pare non è solo Renzi a mostrare contrarietà ad alcune misure del Dpcm.
Italia Viva è più “Viva” che mai e con le parole di Ettore Rosato replica a Conte: “Conte non si stupirebbe dei distinguo del giorno dopo se solo imparasse ad ascoltare i suggerimenti del giorno prima. Troppo facile ignorare le nostre idee e poi lamentarsi perché non siamo d’accordo. Su cultura e ristorazione il premier sta sbagliando”.
Davide Faraone propone la diretta streaming: “La prossima volta le riunioni le faremo in streaming. Abbiamo proposto sempre misure alternative a quelle che riteniamo sbagliate e che abbiamo contestato in ogni modo”.
A sostegno del premier Conte interviene il vice segretario del Pd, Andrea Orlando: “Una volta assunte delle decisioni vanno difese, anche se non si concorda sulle virgole”.
Matteo Renzi risponde a Conte, direttamente, sul suo profilo Fb: “Chiedere di organizzarsi meglio non è lesa maestà ma buon senso. Siamo in maggioranza ma non siamo mai stati e saremo yes man. Leggo polemiche sulla nostra semplice richiesta al premier di rivedere il Dpcm. Chiudendo ristoranti alle 18 e chiudendo i luoghi della cultura non diminuiscono i contagiati: aumentano solo i disoccupati”.
Certo è che il clima è sempre più teso nella maggioranza ed in molti pensano che le truppe di Renzi possano muovere le loro pedine, semmai non assecondati nelle loro richieste, per favorire lo scenario più improvvido in questo momento emergenziale, una crisi di governo. Da Italia Viva fanno sapere però che non è loro intenzione arrivare ad una crisi di governo, per ora, considerata la situazione in cui si trova il Paese.
Le opposizioni nel frattempo attendono alla finestra e chiedono una discussione parlamentare urgente e un voto punto per punto sulle misure previste nel Dpcm.
Conte oggi sarà in Parlamento per il question time e domani ci tornerà per illustrare le misure del Dpcm e del decreto ristori.
A pressare il governo Conte ci sono anche le piazze: l’altro giorno a Torino e ieri a Roma si sono assistite a scene vere e proprie di guerriglia urbana.