Il premier Conte, forte dei dati che dimostrano dati pressoché stabili, al momento, non imporrà nuove restrizioni nazionali lasciando piena discrezionalità ai vari governatori. Arcuri ufficialmente si occuperà del piano operativo per la distribuzione e stoccaggio del vaccino tedesco-americano in arrivo in Italia già a Gennaio 2021.
(di Andrea Pinto) La curva dei contagi per effetto degli ultimi dpcm si sta attestando a valori pressoché stabili, in leggera flessione: siamo passati dal 17% del rapporto contagiati-tamponi al 14,6% di ieri. Il dato che desta ancora preoccupazione è il numero dei morti che ieri ha registrato 623 casi con l’aumento dei malati nelle terapie intensive che hanno superato 3300 posti su tutto il territorio nazionale su una capacità totale di 8800 estendibili a 10000 secondo le giacenze di dispositivi, esistenti tra protezione civile e Regioni.
L’aumento dei ricoveri nelle terapie intensive scuote e non poco i pensieri del ministro della Salute Roberto Speranza che nelle quotidiane riunioni tra Cts, Governo e Regioni è sempre quello più intransigente nel favorire un inasprimento delle misure restrittive a livello nazionale.
Contrario, al momento, ad un lockdown generale è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che ieri durante l’ennesima riunione ha detto: ”Non possiamo cambiare a distanza di pochi giorni. La curva sta rallentando. I primi Dpcm con l’obbligo delle mascherine anche all’aperto e la chiusura anticipata di bar e ristoranti stanno già manifestando i loro effetti. Tra qualche giorno dovrebbero arrivare anche i risultati dell’ultima stretta, con il coprifuoco alle 22 e la chiusura delle scuole superiori per tutti e l’introduzione delle zone rosse in alcune regioni”.
Il premier ha poi aggiunto: “Il sistema a tre fasce sta funzionando. Questo non significa che non saranno introdotte ulteriori restrizioni perché il ministro della Salute potrà sempre portare a zona rossa le regioni o città maggiormente a rischio”.
Oggi ci saranno i nuovi dati delle regioni e si deciderà su Campania, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna.
Sul fronte vaccini il governo ha deciso di affidare al commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri il compito di coordinare il piano di distribuzione e stoccaggio del primo vaccino che dovrebbe arrivare a fine gennaio, Arcuri ieri ha, infatti, detto: saranno vaccinati un milione e settecentomila italiani.
Arcuri, secondo l’Ansa, starebbe già dialogando con il ministero della Difesa. A quanto si apprende, come avvenuto per distribuzione dei dispositivi sanitari a marzo, saranno messe a disposizione le capacità del personale militare.
Per la distribuzione dei vaccini dovrebbe essere prevista una logistica ‘ad hoc’ da parte della Difesa, tra l’altro già impegnata e sperimentata con successo in missioni per sostegni logistici a lungo raggio come le operazioni nei Teatri Operativi all’estero (utilizzo di enormi container frigorifero per stoccare il vaccino della Pfizer-Biontec che richiede una temperatura costante di almeno 80 gradi centigradi) .
Non si esclude al momento, così come già avviene a Milano per il vaccino influenzale, l’ipotesi che i militari possano essere adoperati anche per la somministrazione delle dosi.
Gli esperti della Difesa dovrebbero, pertanto, curare gli aspetti logistici, che potrebbero comprendere anche l’allestimento dei punti vaccinali per non intasare le strutture sanitarie territoriali già al collasso.