(di Andrea Pinto) Il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo ieri è stato in Italia per un incontro con il premier Giuseppe Conte e con il suo collega degli Esteri, Luigi Di Maio. Così Pompeo a margine degli incontri: “Gli Stati Uniti fanno appello al governo italiano di considerare in maniera attenta la sicurezza nazionale e la riservatezza dei dati dei propri cittadini con le società tecnologiche che fanno parte del sistema di sorveglianza del Partito comunista cinese”.
Di Maio poco prima aveva detto:”Colgo l’occasione di questo incontro per veicolare un messaggio: l’Italia è saldamente ancorata agli Stati Uniti e all’Unione Europea a cui ci uniscono valori e interessi comuni”.
Mentre negli Usa è in corso una “feroce” campagna elettorale per le elezioni presidenziali, il braccio destro di Trump è corso in Europa da uno degli alleati più strategici, l’Italia, per ribadire la linea americana sul 5G cinese e sgomberare ogni dubbio a Di Maio sull’idea di legarsi alla tecnologia di Pechino.
Il presidente Conte ha rassicurato l’altro rappresentante Usa sull’attenzione del governo italiano sulla questione, evidenziando che la normativa italiana è molto attenta sulla materia. Il decreto legge 105 del 2019, infatti, ha istituito il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica per assicurare un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche, degli enti e degli operatori nazionali, pubblici e privati, da cui dipende l’esercizio di una funzione essenziale dello Stato.
Conte ha poi sottolineato a Pompeo che la sicurezza di un paese è più forte se la sicurezza dell’alleato è forte. Non da meno è un altro aspetto quello sulla concorrenza nell’approvvigionamento dei materiali: le prossime normative europee, ha detto Conte, dovrebbero garantire ai Paesi e alle aziende dell’Ue di non dover affrontare costi alti per le stesse forniture di questo campo che altri offrono a basso prezzo.
Nell’incontro sono stati trattati anche i dossier Turchia-Grecia e Libia. Specialmente per la Libia, rivela Corsera, Conte avrebbe chiesto aiuto agli Usa. Non dimentichiamo che la Libia (gen. Haftar) ha ancora in ostaggio 18 pescatori di cui 8 sono italiani.