Al-Jazeera ha reso noto che il bilancio dell’attacco compiuto ieri dai miliziani contro un centro per la registrazione elettorale in Afghanistan è salito a 63 morti. Tra le vittime 27 donne e 8 bambini, mentre i feriti sono più di 120. L’attacco kamikaze, sferrato nella capitale a Kabul contro una scuola allestita in centro di registrazione per il voto previsto per il prossimo 20 ottobre, è stato rivendicato dall’Is.
La Missione delle Nazioni Unite in Afghanistan ha condannato l’attentato kamikaze: “L’attentato è l’ultimo di una serie che cerca di colpire in modo deliberato le strutture collegale alle elezioni e che è iniziata da quando, la scorsa settimana, è iniziato il processo di registrazione per il voto in programma il 20 ottobre. La famiglia Onu in Afghanistan prova a un profondo senso di repulsione per l’oltraggio. Ad aggravare l’insensibile disprezzo per le vite dei civili, l’omicidio sembra essere parte di uno sforzo totalmente inaccettabile da parte degli estremisti per scoraggiare i cittadini afghani dall’esercitare il loro diritto costituzionale a partecipare alle elezioni”.
È di poche ora fa la notizia resa nota sul portale di Khaama di un altro attacco compiuto la notte scorsa dai talebani contro due postazioni delle forze di sicurezza nella provincia occidentale di Badghis che ha provocato la morte di 16 militari. Un responsabile militare locale ha precisato che il primo attacco è avvenuto contro un check-point nel capoluogo provinciale Qala Naq City, con un bilancio di nove soldati morti. Poco più tardi un’altra postazione di controllo è stata presa di mira nel distretto di Qads, in una operazione in cui hanno perso la vita altri sette agenti di polizia.