Si fanno sempre più serrate le trattative tra i partiti che oramai hanno poche ore a disposizione per raggiungere un solido accordo politico e formare un nuovo governo che eviti le urne e metta fine alla crisi di governo.
Secondo fonti parlamentari, entro questa sera il Quirinale entro le 20 intende diramare il calendario delle ultime consultazioni che domani e mercoledì porteranno Sergio Mattarella a prendere la sua decisioni sulla sorte della legislatura. I partiti dovranno pertanto far conoscere i rispettivi orientamenti per tempo al Colle, indisponibile a dare ulteriori spazi di confronto se non in presenza di accordi riconosciuti che, allo stato, non si sono raggiunti. La stretta finale ha sconsigliato a M5s e Pd il nuovo step interlocutorio del previsto e invece mai svolto incontro fra delegazioni parlamentari. Sono i leader che ora devono dire sì o no al nuovo Governo. Nicola Zingaretti, dopo aver incontrato stamani nuovamente la stampa per ribadire impegno e condizioni dei dem per il governo “di svolta” con i cinque stelle, è riunito in permanenza al Nazareno con lo stato maggiore del partito: i vicesegretari Andrea Orlando e Paola De Micheli, i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci.
La decisione M5s sarà collegiale: Luigi Di Maio dalle 15 riunito con i big del movimento, dai capigruppo ad Alessandro Di Battista a Beppe Grillo e Davide Casaleggio.
È per ora dubbia la partecipazione del presidente della Camera Roberto Fico, che da ieri ha dichiarato di essere intenzionato a mantenere la terza carica dello Stato. Ancora non ufficializzata la sede del summit decisivo pentastellato: Montecitorio o l’hotel Forum, residenza romana di Grillo.
Matteo Salvini intanto rimane al Viminale lasciando ai suoi fedelissimi l’incarico di tenere la porta aperta al rilancio della maggioranza giallo verde tanto osteggiata dalla maggioranza degli eletti quanto ancora invece praticabile per non poca base e diversi big del M5s.