Il governo iraniano starebbe contrabbandando parti di missili balistici in Libano, dove sono segretamente stoccati in fabbriche clandestine gestite dal gruppo militante sciita Hezbollah, secondo un ex funzionario dell’intelligence israeliana.
Per diversi mesi, l’agenzia di stampa internazionale Reuters ha affermato che Teheran avrebbe trasportato missili balistici a corto raggio in basi segrete controllate dalle milizie filo-iraniane in Iraq. La strategia dell’Iran era mirata a “scoraggiare gli attacchi contro gli interessi dell’Iran in Medio Oriente”, scriveva Reuters, citando “fonti iraniane, irachene e occidentali”. Sia l’Iran che l’Iraq hanno negato la relazione di Reuters.
A settembre, un’altro rapporto, che citava “Fonti di intelligence occidentali”, ha riferito che l’Iran aveva iniziato a contrabbandare parti di missili balistici a corto raggio verso le aree del Libano controllate dagli Hezbollah, usando voli commerciali. Il rapporto indicava almeno due voli sospettati dalle agenzie di intelligence occidentali di aver trasportato illegalmente parti di armi di precisione in Libano. Entrambi i voli erano operati da Qeshm Fars Air, una compagnia aerea che si crede sia utilizzata spesso anche dal Corpo dei guardiani della rivoluzione (IRGC). I membri dell’IRGC, il ramo più fedele dell’esercito iraniano, sono selezionati sulla base del loro impegno ideologico per la difesa della Rivoluzione Islamica del 1979. I due voli identificati sono partiti da aeroporti commerciali e militari di Teheran e sono atterrati in Libano dopo aver preso “percorsi di volo non convenzionali” attraverso la Siria. Così hanno riferito fonti di intelligence occidentali.
Domenica, il giornale israeliano Yedioth Ahronoth, ha rilasciato un’intervista con l’ex direttore della direzione dell’intelligence militare dello Stato ebraico, il generale maggiore (rit.) Amos Yadlin. Yadlin, che ha servito anche come addetto militare israeliano a Washington. L’Iran, sostiene il generale, era solita nascondere parti di missili balistici in Siria, sperando di stabilire di fatto basi missilistiche lì. Tuttavia, il piano di Teheran ha subito una grave battuta d’arresto lo scorso maggio quando l’aviazione israeliana ha distrutto circa 50 obiettivi all’interno della Siria, tra cui le fabbriche missilistiche Iraniane. Da allora Teheran ha trasferito le sue fabbriche di missili in Libano, credendo che Israele non avrebbe mai attaccato il suo vicino a nord. Ma Yadlin, che è un noto sostenitore dei partiti di centro-sinistra in Israele e fautore della soluzione dei due stati al problema palestinese, sostiene che Israele dovrebbe prendere in considerazione l’idea di attaccare le fabbriche militari iraniane in Libano. Lo stato ebraico deve affrontare due scelte, ha detto Yadlin: “colpire il Libano, non necessariamente per via aerea”, o permettere a Hezbollah di acquisire missili di precisione.