Contraddizioni: La Wagner aiuta in Sudan i paramilitari dell’Rsf con cui trattiamo l’evacuazione degli italiani

(di Francesco Matera) Quanto è controverso il mondo. Se da una lato forniamo armi e intelligence per combattere in Ucraina la compagnia privata Wagner, notoriamente agli ordini di Mosca, dall’altro trattiamo in Sudan con il gruppo paramilitare Rsf per l’evacuazione sicura dei nostri connazionali. Cosa c’è di strano? Nulla, solo il fatto che l’Rsf riceve le armi direttamente dalla Wagner, via Libia, per combattere l’esercito regolare sudanese, salito al potere con un colpo di stato, in attesa di svolgere elezioni democratiche. Libere elezioni mai più concretizzatesi. A svelare l’intrigo internazionale è stato il quitidiano La Stampa.

Le immagini satellitari analizzate dall’osservatorio All Eyes on Wagner, scrive il giornale italiano, mostrano un aereo da trasporto russo che fa la spola tra due basi aeree libiche di Haftar e utilizzate dal gruppo paramilitare Wagner. L’intensificarsi delle rotte del velivolo Ilyushin-76 inizia due giorni prima lo scoppio delle ostilità in Sudan, e continua per una settimana. L’aereo dalla base aerea Khadim in Libia giovedì 13 aprile fa rotta sulla città costiera siriana di Latakia — dove la Russia ha un’importante base aerea. Da Latakia torna a Khadim.

Il giorno dopo, vola di nuovo verso un’altra base aerea di Haftar a Jufra, nella parte più a sud della Libia orientale andando ad atterrare in un’area piuttosto marginale e coperta. L’Ilyushin-76 riparte per Latakia martedì prima di tornare nuovamente a Khadim e poi a Jufra. Quel giorno, secondo fonti regionali e sudanesi, la Russia avrebbe paracadutato missili terra-aria sulle posizioni della milizia di Dagalo nel nord-ovest del Sudan, in una zona vicina al Tom Camp, dove poi sarebbe giunta una pattuglia di pick up per recuperare il carico.

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Per anni Dagalo è stato un beneficiario chiave del coinvolgimento russo in Sudan, in quanto destinatario di armi e addestramento da parte di Mosca – sostengono le fonti della Cnn. Anche Haftar ha sostenuto Dagalo, sebbene il diretto interessato neghi ogni schieramento nelle vicende del Paese confinante.

Prigozhin smentisce ogni coinvolgimento in Sudan: “Wagner non è in alcun modo coinvolta nel conflitto, le voci che circolano sono solo provocazioni“.

Il gruppo paramilitare russo è ormai dominante in Mali, Burkina Faso, Mozambico e dopo aver insediato la sua centrale operativa in Repubblica Centrafricana potrebbe continuare la sua influenza in altri stati.

In Sudan la compagnia Wagner è molto attiva nel voler realizzare una base militare a Port Sudan sul Mar Rosso, assieme all’estrazione di oro e all’addestramento dei combattenti.

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