Secondo un ex diplomatico nordcoreano che ad oggi risulta aver disertato, la Corea del Nord avrebbe offerto ad Israele la possibilità di interrompere la vendita di tecnologia missilistica all’Iran e ad altri nemici in cambio di 1 miliardo di dollari.
L’account bancario, dove sarebbe stata accreditata l’esosa somma è stato rivelato in “Password dal terzo piano”, un libro pubblicato all’inizio di quest’anno da Thae Yong Ho. Thae, membro di un’importante famiglia nordcoreana ha disertato con sua moglie e i suoi figli nel 2016, mentre stava prestando servizio come membro anziano dello staff diplomatico dell’ambasciata nordcoreana a Londra.
La notizia della defezione di Thae è emersa il 16 agosto 2016, quando un giornale sudcoreano ha riferito della scomparsa da Londra perchè fuggito con la sua famiglia “in un paese terzo”. Più successivamente è emerso a Seoul, da dove ha denunciato pubblicamente il regime nordcoreano.
Ora Thae ha scritto un libro sulle sue esperienze come diplomatico nordcoreano proveniente da una famiglia vicina alla dinastia regnante del paese.
Nel suo libro di memorie, Thae afferma di aver agito come traduttore durante una serie di incontri tra Son Mu Sin e Gideon Ben Ami, rispettivamente ambasciatori della Corea del Nord e di Israele in Svezia. I presunti incontri si sarebbero svolti in segreto nell’inverno del 1999 a Stoccolma. Durante il primo incontro, Son avrebbe detto a Ben Ami che Pyongyang aveva una serie di accordi per vendere tecnologia e know-how sui missili balistici ai nemici di Israele, come Siria, Pakistan e Iran. Tuttavia, il governo nordcoreano si sarebbe offerto di ritirare gli accordi in cambio di $ 1 miliardo in contanti da Israele.
Si dice che Ben Ami abbia detto alla controparte nordcoreana che avrebbe inviato la sua offerta al governo israeliano. Tre giorni dopo, dice Thae, i due uomini avrebbero tenuto un’altra riunione segreta, durante la quale all’ambasciatore nordcoreano venne detto che Israele non era disposta a pagare $ 1 miliardo in contanti a Pyongyang ma avrebbe offerto aiuti umanitari di uguale valore. Ma secondo Thae i nordcoreani rifiutarono l’offerta e “i colloqui si conclusero senza giungere ad un accordo”.
Secondo Thae la Corea del Nord, quindi, proseguì nella fornitura di tecnologia missilistica e nucleare alla Siria e all’Iran.
Il Wall Street Journal ha riferito di aver contattato il governo di Israele ponendo diverse domande scaturite dal resoconto di Thae sul presunto scambio diplomatico del 1999, non ricevendo alcuna risposta. Secondo quanto riportato dal “The Journal”, Ben Ami, durante una recente intervista televisiva, ha dichiarato di aver partecipato a tre incontri con un gruppo di funzionari nordcoreani nel 1999, senza però svelare i nomi dei diplomatici e i contenuti delle conversazioni.