Poche ore prima della visita dell’inviato speciale cinese nella Corea del Nord, Pyongyang fa sapere, attraverso l’editoriale del regime “RodongSinmun”, che “le questioni riguardanti l’interesse nazionale e la sicurezza dei cittadini della Corea del Nord non possono essere oggetto di negoziato. La conclusione cui le nostre Forze armate e il popolo sono giunti attraverso la storia del confronto con gli Stati Uniti è che non esista alternativa alla resistenza contro l’imperialismo repressivo statunitense tramite un giusto deterrente nucleare”.
Di fatto quindi, con un titolo “Gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare le loro stupide ambizioni”, Pyongyang pare respingere la proposta di Pechino di una sospensione simultanea del programma nucleare nordcoreano e delle principali esercitazioni congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud.
Il ministero degli Esteri cinese, intanto, smentisce che la visita programmata per oggi a Pyongyang sia legata al recente viaggio di Stato a Pechino del presidente Usa Donald Trump. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang ha dichiarato che “Lo scopo della visita è di fornire un resoconto del Congresso nazionale del Partito comunista, e di scambiare opinioni in merito agli interessi bilaterali e comuni. La reciproca informazione in merito ai Congressi di partito è una tradizione di lunga data tra il Partito comunista cinese e i Partiti comunisti di altri paesi socialisti, incluso il Partito del lavoro” della Corea del Nord”.