Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha condannato il lancio da parte della Corea del Nord di un missile balistico, che ha sorvolato il Giappone. Al termine di una riunione di emergenza, i 15 membri dell’esecutivo Onu hanno approvato una dichiarazione in cui il test viene definito una minaccia “oltraggiosa” e si chiede a Pyongyang di non lanciare altri missili e di abbandonare tutte le armi e i programmi nucleari. Il testo non minaccia però nuove sanzioni e la Cina, nell’esprimere la sua posizione, ha affermato che “ogni misura contro la Corea del Nord dovrebbe rientrare nella cornice del Consiglio di sicurezza Onu”, precisando però che le sanzioni unilaterali non sono in accordo con il diritto internazionale. Secondo fonti diplomatiche, Cina e Russia (che in Consiglio hanno diritto di veto) ritengono solo i test di un missile a lungo raggio o di un’arma nucleare, ragioni che possono far scattare sanzioni. Da Pyongyang, intanto, il regime alza ancora i toni: “È il primo passo dell’operazione militare nel Pacifico e un significativo preludio” per colpire l’isola di Guam, come noto in territorio statunitense. La Corea del Nord, questo mese, aveva minacciato di lanciare quattro missili contro Guam dopo che il presidente Usa Donald Trump aveva affermato che Pyongyang avrebbe affrontato “fuoco e furia” se avesse minacciato gli Stati Uniti. Il missile testato con il lancio sul Giappone è un Hwasong-12, lo stesso che Kim Jong-Un ha minacciato di usare contro Guam, ma il percorso – appunto – ha avuto stavolta una direzione diversa, prima verso l’isola giapponese di Hokkaido e poi in mare. “Il mondo ha ricevuto l’ultimo messaggio della Corea del Nord forte e chiaro: ha segnalato il suo disprezzo per i vicini, per tutti i membri delle Nazioni unite e per gli standard minimi accettabili del comportamento internazionale accettabile”, ha commentato Trump ieri dopo il lancio. E poi ha aggiunto che “tutte le opzioni sono sul tavolo”. La versione ufficiale della Nord Corea per motivare il lancio, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Kcna, è che il missile balistico a raggio intermedio (Irbm) sia una risposta alle esercitazioni militari congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud. Manovre che Pyongyang considera i preparativi per un’invasione.