Un attacco informatico, associato a una campagna di disinformazione, ha preso di mira i sistemi informatici del Dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS) degli Stati Uniti, in quello che i funzionari ritengono sia stato uno sforzo per minare la risposta americana alla pandemia da coronavirus.
Secondo quanto riferito, l’attacco informatico ha avuto luogo domenica sera, quando gli amministratori di rete dell’HHS hanno notato un picco anomalo nelle richieste ai server del dipartimento. Il numero di richieste è cresciuto a diversi milioni in poche ore, secondo Bloomberg News, che per primo ha riportato l’incidente. Poche ore dopo, è stata lanciata una campagna di disinformazione contro l’HHS, insieme a messaggi di testo che avvertivano che sarebbe stata dichiarata la legge marziale in tutta la nazione con un coprifuoco di due settimane imposto dalle forze armate.
La campagna di disinformazione ha fatto si che il Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti è dovuto intervenire con un tweet . Il tweet ha messo in guardia l’opinione pubblica contro le fake news. Lunedì la conferma, l’HHS ha riconosciuto che i suoi sistemi informatici erano stati attaccati la sera precedente. Tuttavia, ha affermato che gli hacker non erano riusciti a compromettere l’integrità dei sistemi informatici del Dipartimento e che nessun dato era stato stato sottratto.
In serata l’HHS ha dichiarato che stava ancora indagando su ciò che ha descritto come “un aumento significativo dell’attività” nella sua infrastruttura informatica. Ma ha aggiunto che i suoi sistemi sono rimasti “pienamente operativi” e che la funzionalità delle sue reti non ha subito “nessun degrado”. Il portavoce di HHS ha dichiarato che il Dipartimento ha aumentato le sue protezioni per la sicurezza informatica alla luce dell’emergenza COVID-19.
Parlando lunedì alla Casa Bianca, il segretario di HHS Alex Azar ha dichiarato che la fonte dell’attacco informatico è sotto inchiesta senza però rilevarne l’identità del colpevole o dei colpevoli. Tuttavia, Bloomberg ha affermato che alcuni funzionari del governo degli Stati Uniti sospettano che l’attacco “possa essere stato operato da un attore straniero”. Il 13 marzo, il network statunitense NBC, citando esperti di sicurezza informatica, aveva avvertito che agenzie di spionaggio di tutto il mondo stavano inviando informazioni in maniera massiva sul coronavirus nel tentativo di “hackerare e spiare gli obiettivi americani nel delicato settore afferente la pandemia”.