Ieri in Lombardia il Coronavirus ha colpito per la prima volta l’Italia. Si contano 15 contagi accertati, altri due in Veneto, a Vo’ Euganeo, nel Padovano. In serata uno dei due pensionati contagiati in Veneto è morto, aveva 78 anni. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha raggiunto Milano per fare il punto con il governatore lombardo Attilio Fontana e l’assessore alla Sanità Giulio Gallera, assieme al commissario dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e ad Angelo Borrelli, commissario per l’emergenza e a capo della Protezione civile.
E’ stata emessa un’ordinanza che «blinda» i dieci Comuni del Lodigiano in cui si sono verificati i primi contagi: Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo, San Fiorano. Le autorità, quindi, si sono messe subito all’opera per cercare di contenere l’emergenza. I dieci Comuni del Lodigiano interessati sono sottoposti ad un regime di sorveglianza straordinaria: sono sospesi eventi pubblici ed eventi sportivi, chiuse le scuole e le attività commerciali di seconda fascia. I treni non si fermeranno nelle stazioni della «zona rossa» lombarda in cui abitano circa 50 mila persone, che devono obbligatoriamente rimanere in casa. Nel frattempo si stanno predisponendo le strutture per coloro i quali è necessaria la quarantena perché sospettato di essere entrato in stretto contatto con i malati. Sono state individuate come strutture l’ospedale militare di Baggio a Milano e gli alloggi dell’aeronautica militare di San Polo collegati all’aeroporto San Damiano a Piacenza.
Immediato il commento da Bruxelles del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Eravamo preparati a questa evenienza, avevamo predisposto un piano e lo stiamo attuando, la popolazione non deve essere preoccupata”.
Salvini ha accusato il Governo di essere inefficiente: “Confini da sigillare, il governo si dimetta“. Lega e Fratelli d’Italia contro l’esecutivo: “Controlli insufficienti, servono blocco navale e quarantena obbligatoria“.
Denunciato il governatore della Toscana: “Ha messo a rischio la salute”, mentre Fratelli d’Italia invoca misure «straordinarie: “AI blocco del traffico aereo da e per la Cina e ai controlli negli aeroporti e nelle stazioni, occorre affiancare il blocco navale per scongiurare che il virus arrivi via mare”. Matteo Salvini ha chiesto di «blindare i confini» e di introdurre la «quarantena obbligatoria» per chi torna dalla Cina. Per il leader della Lega i controlli decisi dal governo non hanno funzionato.
Ritornando all’emergenza a far scattare l’allerta è stata la moglie del 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno, nel Lodigiano. L’uomo abita a Castiglione d’Adda ed è in prognosi riservata, in gravi condizioni. Viene assistito da un’équipe dell’ospedale milanese Sacco, punto di riferimento nazionale per le bioemergenze assieme all’istituto Lazzaro Spallanzani di Roma. Sono in corso gli esami per accertare se ha contratto il virus da un amico tomato dalla Cina il 21 gennaio e risultato negativo ai primi «tamponi», forse perché già guarito. Purtroppo si è ammalata anche la moglie incinta del 38enne. Positivo ai test anche un conoscente dell’uomo, podista come lui, e una donna della stessa zona. Nella notte tra giovedì e venerdì altre tre anziani si sono presentati al pronto soccorso di Codogno con i sintomi del virus . I primi casi hanno fatto partire controlli su altre centinaia di persone. Da queste verifiche sono emersi altri 8 contagi: 3 operatori sanitari, 4 pazienti, un parente dell’uomo rientrato dalla Cina. In valutazione il «tampone» effettuato al medico di famiglia che per primo ha visitato a domicilio il paziente di 38 anni. Il quindicesimo caso riguarda una donna del cremonese.