Così come riporta l’Ansa, la Corte militare d’appello di Roma ha confermato l’assoluzione del già Capo dell’Aeronautica militare, il generale Pasquale Preziosa, che era stato rinviato a giudizio per “minacce ad un inferiore”: reato che avrebbe posto in essere, secondo l’accusa, nei confronti di alcuni ufficiali con l’obiettivo di pregiudicare la carriera di un altro generale dell’Aeronautica, Carlo Magrassi, ex Segretario generale della Difesa, consigliere dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi ed oggi consigliere per la politica industriale del ministro della Difesa Elisabetta Trenta.
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La Corte ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla procura generale contro la sentenza di assoluzione di primo grado. L’ufficio del PG attende ora di conoscere le motivazioni della decisione della Corte per valutare l’eventuale ricorso in Cassazione. Assolti anche due ufficiali, stretti collaboratori di Preziosa, accusati di aver concorso nel reato, il generale Gianpaolo Miniscalco e il colonnello Antonio Di Lella.
In una dichiarazione rilasciata all’Ansa il generale Preziosa ha detto:
“È stata fatta chiarezza sulla legittimità dell’azione di comando del Capo di Stato Maggiore che ha seguito, alla lettera, tutte le normative in vigore per far rispettare ai sottoposti le leggi che regolano il loro lavoro. Il Comando è prima di tutto un dovere per un ufficiale e chi pensa in modo diverso da quanto detto sbaglia. La Forza Armata che ingiustamente è stata esaminata tutta può oggi essere orgogliosa che nulla è stato rilevato se non la legittimità di tutti gli atti posti in essere. Nel mio periodo di comando di Stormo ho fatto la guerra con i velivoli Tornado in Bosnia: i voli di guerra richiedono, responsabilità ,precisione, buon senso, ti fanno sudare perché devi prendere la decisione giusta in ogni momento del volo, anche se lungo. Questo è quello che ho imparato nella mia vita aeronautica per difendere il mio Paese. Chi non ha fatto la vera guerra campa con altro“.