Enrico Costa si e’ dimesso da ministro degli Affari regionali. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha assunto l’interim del ministero. Un addio che, pero’, viene duramente commentanto dal leader di Alternativa popolare, Angelino Alfano, che lo giudica “tardivo” e comunque non impedira’ all’esecutivo e, soprattutto, al partito di “andare avanti”. Dopo giorni di polemiche, annunci di non votare la fiducia qualora il governo l’avesse posta sul provvedimento sullo ius soli, riavvicinamenti al partito di provenienza, Forza Italia, e attriti con i vertici di Ap, oggi Costa scioglie la riserva e annuncia le sue dimissioni, rivendicando di lasciare l’incarico perche’ “non voglio equivoci ne’ ambiguita’”. “Ho manifestato nei giorni scorsi – ricorda Costa – la convinzione che sia il momento di lavorare ad un programma politico di ampio respiro che riunisca quelle forze liberali che per decenni hanno incarnato aspirazioni, ideali, valori, interessi di milioni di italiani che hanno sempre respinto soluzioni estremistiche e demagogiche. In questi mesi ho anche espresso il dissenso su alcuni provvedimenti (ius soli, processo penale), motivando dettagliatamente le mie posizioni. C’e’ chi ha ritenuto queste opinioni fonte di pregiudizio per il governo”. A Gentiloni, Costa da’ atto di avere “sempre rispettato le mie idee. Non mi hai mai imposto il paraocchi e non mi hai chiesto di rinunciare alle mie convinzioni. Lo apprezzo moltissimo. Ma non posso far finta di non vedere la schiera di coloro che scorgono un conflitto tra il mio ruolo ed il mio pensiero. E siccome non voglio creare problemi al governo – ribadisce l’esponente centrista – rinuncio al ruolo e mi tengo il pensiero. Faccio un passo indietro, perche’ le convinzioni vengono prima delle posizioni”.
La reazione di Alfano: “Dimissioni inevitabili e tardive”. E aggiunge: “noi vogliamo costruire un’area autonoma, una forza indipendente da destra e da sinistra. Abbiamo idee, forza e coraggio per fare qualcosa di grande, andiamo avanti per la nostra strada, senza metterci in fila da nessuna parte”. Il premier ha quindi assunto l’interim, ringraziando Costa per il contributo dato al governo. Plaude il Pd che con il renziano Andrea Marcucci commenta: “Le dimissioni del ministro Costa sono coerenti. Non si puo’ stare al governo e al tempo stesso solidarizzare con opposizione”. Per il capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato, “non ci sono pericoli per il governo”. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, coglie al volo l’occasione e chiede elezioni subito: “Il governo perde voti, idee e pezzi. Subito al voto”. Ritorno alle urne invocato anche dai 5 Stelle: “Bene le dimissioni di Costa, un pezzo di questo governo fantoccio che cade. Ora si dimetta anche Gentiloni e andiamo a elezioni subito!”, afferma Danilo Toninelli. Sulla stessa lunghezza d’onda Fratelli d’Italia che, con la presidente Giorgia Meloni, si aggiunge alla richiesta di elezioni subito: “Il ministro Costa, in dissenso col Governo, si dimette. A quanto pare, oltre a non avere la fiducia del popolo, Gentiloni e Renzi non hanno neanche quella dei ministri. Ma se non si sopportano tra loro perche’ li dovrebbero sopportare gli italiani? Governo a casa! Elezioni subito”. Forza Italia saluta favorevolmente il riavvicinamento di Costa: “Bentornato nel centrodestra”, afferma Renato Brunetta che ne elogia la coerenza.
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