ABI e Segretari Generali delle Organizzazioni sindacali Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin hanno condiviso un Protocollo recante “Misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19 per garantire l’erogazione dei servizi del settore bancario ai sensi del DPCM 26 aprile 2020”.
L’ABI e le Organizzazioni sindacali seguono costantemente l’evoluzione normativa connessa a ogni fase dell’emergenza Covid-19 e hanno tempestivamente adeguato le misure di sicurezza del settore alla luce del provvedimento emanato dal Governo domenica sera e delle prospettive che ne derivano.
Nel corso del confronto è stato in primo luogo considerato il complesso quadro di riferimento in cui le Banche – infrastruttura centrale a sostegno delle imprese e delle famiglie – continuano ad essere chiamate ad assicurare la continuità dei servizi, così come previsto fin dall’inizio dell’emergenza nei provvedimenti delle Autorità competenti, attraverso lo straordinario impegno e senso di responsabilità delle persone che lavorano in banca.
Con il Protocollo di oggi, le Parti hanno individuato – nel solco della positiva esperienza condivisa con l’originario Protocollo del 16 marzo e l’integrazione del 24 marzo – le misure di prevenzione e sicurezza per l’imprescindibile tutela delle lavoratrici, dei lavoratori e della clientela e permettere di far fronte alle crescenti esigenze delle famiglie e delle imprese anche nella c.d. “fase2” dell’emergenza epidemiologica Covid-19.
“Il Protocollo condiviso del 28 aprile 2020 – sottolinea Salvatore Poloni Presidente del Casl – rappresenta per i servizi bancari, alla luce delle proprie peculiarità di settore, il riferimento delle regole di prevenzione essenziali per l’operatività al pari di quanto previsto dalle altre Associazioni imprenditoriali e le Confederazioni sindacali il 24 aprile 2020 per le imprese produttive industriali e commerciali.”
Per tale motivo, il Protocollo sarà tempestivamente trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri dei Dicasteri competenti e al Presidente del Comitato di esperti in materia economica e sociale nonché alle ulteriori competenti Autorità.