Da oggi per 15 Paesi, dove la curva di contagio è molto bassa, c’è libertà di movimento oltre confine senza dover osservare i 14 giorni di quarantena. L’Italia ha deciso di optare per la linea della prudenza. Nella lista dei paesi non Shenghen che dovranno osservare il periodo di quarantena ci sono anche il Giappone e gli Stati Uniti (l’Italia in tutto l’anno dai turisti americani riceveva 5 miliardi)
Le raccomandazioni europee possono essere rivalutate ogni due settimane secondo lo stato dell’epidemia. In Italia su indicazione del ministro della Salute, Roberto Speranza tutti i cittadini provenienti dalle nazioni extra-Schengen dovranno osservare il periodo di isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria. I Paesi non autorizzati a sconfinare sono Usa, Russia, Brasile, India e Israele. I Paesi extra Shenghen a cui l’Europa apre i propri confini liberamente senza “isolamento”, sono l‘Algeria, l’Australia, il Canada, la Georgia, il Montenegro, il Marocco, la Nuova Zelanda, il Ruanda, la Serbia, la Corea del sud, la Thailandia, la Tunisia e l’Uruguay. Per quanto riguarda la Cina c’è la luce verde solo a fronte della reciprocità. Le raccomandazioni europee non sono vincolanti per i Paesi comunitari anche se l’obiettivo è quello di mantenere all’unisono una linea comune. Coldirettì ha stimato che la chiusura delle frontiere ai soli turisti americani, per la stagione estiva, produrrà una perdita di circa 1,8 miliardi. Donald Trump non ha digerito la decisione di Bruxelles: “l’Europa si è voluta vendicare per la decisione con cui la Casa Bianca lo scorso marzo chiuse le frontiere ai viaggiatori europei, accusata di non aver agito tempestivamente per fermare i contagi”. L’Ue ha però chiarito come la decisione non deve essere letta come una scelta politica ma dovuta a motivazioni superiori di sicurezza sanitaria. In effetti gli Usa non vivono un momento sereno, per via dei 40 mila nuovi casi al giorno nell’ultima settimana. Ieri il virologo Anthony Fauci al congresso ha detto: “I nuovi casi in Usa potrebbero raggiungere i 100 mila al giorno, con rischi per l’intero Paese”.
L’amministrazione Trump però già pensa alla rappresaglia: chiusura delle frontiere Usa a chi arriva dall’Europa, ovvero inasprire la guerra dei dazi commerciali sui i prodotti comunitari.
Suona strano, molto strano come a fronte delle chiusure delle frontiere a Paesi come il Giappone e gli Usa ci sia l’apertura, a condizione della reciprocità, alla Cina.