Al margine dei lavori del Mare Global Forum di Genova il capo di stato maggiore della Marina, Ammiraglio di squadra Enrico Credendino ha lanciato l’allarme sulla presenza della flotta militare russa nel Mediterraneo:”I russi nel Mediterraneo hanno un atteggiamento provocatorio che non si era maivisto nel passato. Era normale nel Mar Baltico, ma da noi non c’era. Oggi invece i russi sono anche molto aggressivi, con atteggiamenti ostili e questo può essere causa di un incidente. Un incidente fra due navi militari di due paesi contrapposti non si sa dove può portare. Il Mediterraneo è oggi in equilibrio instabile per moltissimi fattori di crisi, dall’immigrazione irregolare al possibile terrorismo, fenomeni illeciti di varia natura, un grande riarmo in termini navali dei Paesi della sponda Sud. Poi c’è la flotta russa, e questa è la conseguenza immediata della guerra in Ucraina per la nostra sicurezza: la presenza della flotta russa che non c’era. Abbiamo avuto fino a 18 navi russe in Mediterraneo, questo non rappresenta una minaccia diretta al nostro territorio, ma certamente aumenta la tensione“.
Il Mediterraneo è una zona lasciata dagli americani sotto l’era Obama. Oggi è un crocevia che stimola gli interessi cinesi sempre più presenti in Africa. In un quadro così insatabile la sicurezza dei traffici marittimi diventa decisiva per lo sviluppo industriale del Bel Paese ma anche dell’Ue più in generale. Per non parlare della sicurezza di oleodotti e cavi sottomarini per la rete internet.
Credendino ha così sintetizzato un’emergenza da non sottovalutare: “Il Mediterraneo è un’area geopolitica instabile dove è richiesta alla Marina una presenza molto superiore rispetto al passato. Fino a 15 -20 anni fa gli americani garantivano la stabilità, poi con l’avvento dell’amministrazione Obama hanno spostato il loro focus sull’Indo-pacifico lasciando di fatto un vuoto nel Mediterraneo“.
Diventa sempre più attuale pertanto la costituzione di una Difesa europea credibile che schieri una flotta militare comunitaria nelle acque del Mediterraneo a presidio degli interessi dei suoi cittadini.
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