A distanza di un paio di giorni dal botta e risposta avvenuto con l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), l’Ufficio studi della CGIA ribadisce ancora una volta la correttezza dei dati pubblicati nella nota del 6 novembre scorso che sono tratti, in termini assoluti, dalla Base Statistica della Banca d’Italia (BDS) che fornisce la dinamica degli impieghi alle imprese (società non finanziarie + famiglie produttrici) mese per mese.
Si precisa invece che, le variazioni percentuali indicate dall’ABI nelle successive repliche, fanno sempre riferimento alla fonte Banca d’Italia, ma sono calcolate attraverso una procedura statistica di pulizia dei dati che tiene conto di eventuali cartolarizzazioni/cessioni dei prestiti dai bilanci bancari e di altre di riclassificazioni, aggiustamenti di valore, variazioni dei tassi di cambio; inoltre, tali variazioni sono calcolate su grandezze leggermente diverse in quanto – trattandosi di prestiti – oltre agli impieghi comprendono anche i pronti contro termine e, in aggiunta, non riguardano tutte le imprese in quanto considerano solo le società non finanziarie (escludendo quindi le imprese fino a 5 addetti, dette famiglie produttrici).
Riguardo a queste grandezze “corrette”, sarebbe importante che venissero pubblicati i dati assoluti, soprattutto a livello regionale e provinciale, in modo da avere informazioni territoriali più precise sulle dinamiche mensili dei prestiti alle imprese (includendo anche le famiglie produttrici) tenendo conto di queste riclassificazioni.