Alle 16.00 l’inizio delle consultazioni al #Quirinale. Una telefonata, di rito, all’ex presidente Giorgio #Napolitano e poi a seguire, hanno varcato la porta presidiata da due corazzieri, il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti #Casellati, e il presidente della Camera, Roberto #Fico.
Una notizia battuta dall’Agi: la porta che nelle scorse consultazioni cigolava e stentava a chiudersi è stata cambiata. Una porta troppo utilizzata in questi anni, logorata da troppe consultazioni. Ricordiamo che l’ultimo governo eletto è stato quello di Silvio Berlusconi.
Dopo le alte cariche dello Stato è stato il turno del gruppo parlamentare per le Autonomie (Svp-Patt,Uv) del Senato. A seguire il gruppo Misto del Senato e della Camera. Termina il primo giorno delle consultazioni il gruppo di Liberi e uguali di Montecitorio.
Il senatore Pietro #Grasso, in una lettera aperta indirizzata al segretario del Pd, Nicola #Zingaretti, e al capo politico del Movimento 5 stelle, Luigi #Di Maio, anticipa la posizione di #Leu. “Non e’ il momento dei tatticismi, dei personalismi, degli interessi di parte, piccoli o grandi che siano. E’ tempo di servire l’Italia nel modo piu’ nobile che la politica possa fare”, “Caro Nicola, caro Luigi e’ necessario un governo che archivi per sempre la stagione della rabbia, delle bestie sui social, dell’odio, dello spregio alle istituzioni della Repubblica. Costruiamolo su una agenda che abbia come faro il lavoro; che restituisca dignita’ alle persone; che difenda e investa su scuola, sanita’, ricerca, innovazione; che promuova la giustizia sociale; che lotti contro l’emergenza climatica. Usiamo i prossimi 3 anni per realizzare davvero il progetto di un’Italia diversa. I numeri ci sono, basta volerlo e non cadere nei tranelli dei veti incrociati. Non consegniamo il Paese all’incertezza o – peggio ancora – alla destra di Salvini. Sarebbe l’errore più grande“.
Domani, invece, alle 10 saliranno al Colle i gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia. Alle 11 tocchera’ ai gruppi del Pd di Senato e Camera, alle 12 a quelli di Forza Italia, alle 16 ai gruppi della Lega e per finire, alle 17, a quelli del M5s di Senato e Camera. –
In questi due giorni, Mattarella verificherà se tra i partiti è maggioritario il partito del voto o quello del non voto. Tuttavia, sembra difficile che ci possa essere un incarico esplorativo. Il capo dello Stato infatti dovrebbe chiedere subito alle principali forze politiche se sono disponibili a fare un nuovo governo e di indicare il nome del possibile premier. I tempi questa volta dovrebbero essere più rapidi della scorsa volta, quando dalle elezioni di marzo del 2018 passarono tre mesi prima di trovare l’intesa giallo-verde.
Sulla nascita del nuovo esecutivo incombono la legge di Bilancio e l’agenda internazionale. Entro il 26 agosto tutti i paesi dovranno comunicare alla commissione europea guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen i propri candidati: l’Italia mira al Commissario per la Concorrenza. Altro appuntamento importante è previsto per sabato con la riunione del G7 a Biarritz in Francia, dove un Giuseppe Conte dimissionario rappresenterà l’Italia, forse per l’ultima volta, considerate le voci e le volontà dei pentastellati di sostenere un Conte bis.