Crollo ponte Genova, ipotesi attentato. Procuratore Genova, “ipotesi fantasiosa”

Rai News riporta la ricostruzione choc dell’ingegner Enzo Siviero esperto in ponti: “Crollo possibile con microcariche piazzate nei punti giusti, nel giro di 4-5 giorni sarò in grado di supportare tale ipotesi” Tweet 30 agosto 2018Il ponte Morandi sarebbe stato fatto saltare per aria, con delle micro cariche esplosive piazzate ad hoc. Un attentato, quindi. E’ la tesi choc del professor Enzo Siviero, ingegnere padovano, per anni docente allo Iuav di Venezia, riportata dal Corriere del Veneto dopo le sue dichiarazioni a Reteveneta.  Siviero è uno dei massimi esperti al mondo di ponti, ha collaudato ‘Calatrava’ a Venezia, scritto libri, realizzato centinaia di progetti e ha preso una laurea ad honorem in Architettura a Bari. Ed è colui che all’indomani della tragedia di Genova ha ricevuto da ‘Spea Engineering’, società di progettazione e manutenzione del gruppo Autostrade per l’Italia, un incarico di consulenza per studiare proprio le cause del crollo. O almeno questo è quello che lui aveva dichiarato una settimana fa e che avevano scritto i giornali, senza ricevere smentite. Ebbene, martedì sera durante il telegiornale di Reteveneta, Siviero, presentato nel servizio appunto come ‘consulente di Spea’, ha avanzato l’ipotesi dell’attentato dicendo che non si sente di escluderla e che stanno “circolando dei video”.       “Quella dell’attentato è un’ipotesi che sto esplorando io stesso – riporta il quotidiano -. La dinamica è compatibile. Il ponte Morandi è molto pulito, ha degli elementi, mancando i quali non tiene più. Se sono state messe delle microcariche di un certo tipo in pochi secondi salta. Al momento è un’ipotesi che valuto sopra al 50 percento. Ci sono dei lampi, c’è un crollo verticale, insomma ci sono molti elementi”. Ma chi sarebbe stato allora, gli veniva chiesto? “Autostrade è diventato il leader mondiale delle autostrade  affermava Siviero  ci sono altri soggetti che potrebbero essere interessati a prendere in mano le situazioni, non ci dimentichiamo che fine a fatto Mattei”. Dopo queste dichiarazioni a Reteveneta, il giornalista del Corriere del Veneto ha sentito il diretto interessato che ha “confermato tutto”. “C’è una fortissima probabilita’, superiore al cinquanta per cento, che si tratti di attentato. E penso che nel giro di 4-5 giorni sarò in grado di supportare tale ipotesi”. Siviero, ha precisato che queste considerazioni le fa a titolo esclusivamente personale, in quanto Spea gli ha “chiesto di controllare” quanto fatto in passato dal punto di vista della manutenzione. In tutto questo “Spea prima confermava l’esistenza del rapporto di consulenza con Siviero; poi, però, dopo alcune verifiche, faceva sapere che a colloqui iniziali non era seguito alcun incarico formale”.

Tuttavia non sarebbe difficile provare la teoria, con un po’ di pazienza si potrebbero ricercare tracce di eventuale esplosivo tra le macerie. Sicuramente gli inquirenti avranno valutatato anche questa ipotesi che semmai un giorno venisse provata cambierebbe totalmente lo scenario attuale.

La risposta degli inquirenti

“Sulla base degli elementi noti e conosciuti non ci sono evidenze di esplosioni, né sono state trovate tracce di bombole di acetilene”. Lo ha detto il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, smentendo le ipotesi fatte dal prof. Enzo Siviero, ingegnere e docente all’Università di Venezia, sul crollo del ponte Morandi. “Si parla di lampi e di fulmini, ma non di esplosioni – ha precisato -. Valutiamo tutto, ma non le ipotesi deliranti e fantasiose”.

 

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Crollo ponte Genova, ipotesi attentato. Procuratore Genova, “ipotesi fantasiosa”

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