“Abbiamo delle Forze Armate straordinarie composte da uomini e donne abituati a lavorare in qualunque condizione. I tempi in cui viviamo non ci consentono più di basare la nostra Difesa sul loro coraggio e sulla loro abitudine di buttare il cuore oltre l’ostacolo. C’è bisogno di investire, perché la Difesa è presupposto per democrazia, pace e libertà“. Guido Crosetto, 28 marzo 2024.
di Antonio Adriano Giancane
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, con inusitato pragmatismo, racconta la condizione delle nostre Forze Armate, probabilmente ritenute non adeguate ad affrontare le attuali sfide internazionali che richiedono elevata “resilienza” e diverse capacità, in termini di numero di uomini e mezzi più moderni e adattivi, in grado di aiutare i militari sui nuovi campi di battaglia.
Sui social il capo del dicastero della Difesa poche ore fa, tramite un video ha voluto chiarire quel secco “NO” detto in prima serata alla domanda del presentatore del programma televisivo Quarta Repubblica, Nicola Porro sull’accettabilità della nostra Difesa, in riferimento alla minaccia russa.
“Abbiamo delle Forze Armate straordinarie composte da uomini e donne abituati a lavorare in qualunque condizione. I tempi in cui viviamo non ci consentono più di basare la nostra Difesa sul loro coraggio e sulla loro abitudine di buttare il cuore oltre l’ostacolo. C’è bisogno di investire, perché la Difesa è presupposto per democrazia, pace e libertà“, così, in sintesi, il Ministro Guido Crosetto, ha precisato, in un video accorato girato dagli uffici del Gabinetto del ministero.
Sul terrorismo, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine della cerimonia per i «100+1» dell’Aeronautica Militare che si è tenuta ieri a Guidonia, ha dichiarato: “L’Italia affronta la sfida del terrorismo da anni, in silenzio. Ogni giorno le forze armate e di polizia combattono il terrorismo. Lo Stato c’è sempre, vigile; questo non significa che il pericolo scompaia, significa che i cittadini devono sapere che lo Stato non si accorge del terrorismo solo quando succede qualcosa, come successo in Russia qualche giorno fa. Io preferirei non essere preoccupato, ma l’Unione europea e gli Stati devono prefigurare qualunque tipo di scenario. Penso non succederà nulla di grave, ma dobbiamo prepararci alla possibilità che possano succedere cose gravi, come ci ha insegnato l’Ucraina, magari non direttamente al nostro Paese“. Sulla leva il ministro ha detto: “viviamo tempi difficili, in cui semmai c’è bisogno di tanti professionisti. Dobbiamo piuttosto ragionare sul numero di questi. Abbiamo bisogno di professionisti formati, non di cittadini che fanno un anno di leva”.
I conflitti moderni impegnano le nostre Forze Armate in diverse dimensioni di confronto, terra, acqua, cielo, cyber, spazio, sott’acqua e nella dimensione occulta, meglio nota come cognitiva, dove la Russia ha terreno fertile continuando a confondere le comunicazioni diffondendo notizie false, con il solo scopo di alzare la tensione ed avvelenare la percezione della realtà nelle opinioni pubbliche occidentali.
Tutte sfide che richiedono un approccio diverso nei confronti di un comparto, quello della Difesa italiana, che in prima battuta deve compiere prima di tutti il dettato dell’art. 52 della Costituzione:
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