Secondo quanto comunicato in una nota dal dipartimento del governo canadese per gli affari diplomatici e consolari, i famigliari dei funzionari dell’ambasciata all’Avana hanno lamentato mal di testa, difficoltà di concentramento e vertigini. In alcuni casi, questi sintomi sembravano “diminuire di intensità, prima di ripresentarsi”.
Per questo motivo, anche se nella seconda metà dello scorso anno non sono stati registrati nuovi casi, il Canada ha deciso di richiamare i famigliari dei propri diplomatici accreditati all’Avana, mentre continuano a indagare sugli insolito sintomi lamentati lo scorso anno.
Anche il dipartimento di Washington, per una situazione simile denunciata da molti diplomatici, ha annunciato la riduzione al minimo del personale sull’isola.
L’ipotesi più accreditata è che siano stati vittime di attacchi acustici condotti con apparecchiature ad ultrasuoni, per i quali in tutti questi mesi Cuba ha sempre negato ogni responsabilità. Dal canto suo, il dipartimento canadese – nell’annunciare che d’ora in poi i diplomatici che saranno inviati all’Avana non porteranno più con sé la famiglia – ha sottolineato di avere “una relazione positiva e costruttiva con Cuba e di aver avuto con le autorità cubane una stretta cooperazione sin da quando nella primavera dello scorso anno sono emersi i primi problemi di salute”.