La Polizia di Stato arresta venticinquenne romano, determinante la recente modifica al “codice rosso”
La Polizia di Stato ha arrestato un cittadino romano di 25 anni, gravemente indiziato del compimento di numerosi atti persecutori, nei confronti di una giovane con cui aveva intrattenuto una relazione affettiva, terminata nel maggio scorso.
L’attività investigativa prende le mosse dalla querela, resa lo scorso 12 ottobre presso gli Uffici della Polizia di Stato del Commissariato di Spinaceto, nonchè dalla successiva integrazione presentata pochi giorni fa presso la Polizia Postale di Roma, alla quale la donna si era rivolta per i gravi, offensivi e insistenti comportamenti persecutori di cui era bersaglio, commessi anche attraverso strumenti informatici.
Le indagini, condotte a ritmi serratissimi dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Roma, hanno consentito di evidenziare una serie di condotte persecutorie poste in essere dall’uomo nei confronti della ragazza, al termine della relazione affettiva.
È stata proprio la decisione della donna di mettere fine alla relazione a scatenare la reazione dell’uomo, culminata nell’aggressione nella notte tra l’11 e il 12 ottobre, avvenuta in occasione di un incontro “chiarificatore” da lui richiesto. All’ennesimo rifiuto a riprendere la relazione, l’uomo aveva iniziato a minacciarla e insultarla per poi sottrarle lo smartphone.
In possesso del dispositivo, l’uomo aveva effettuato l’accesso ai profili social della vittima pubblicando una serie di post e screenshots di conversazioni private. Aveva, inoltre, creato ulteriori profili social, postando una foto intima della vittima, sottratta dalla galleria privata, con commenti ingiuriosi.
L’indagato, inoltre, aveva continuato a telefonare incessantemente alla donna e ai suoi familiari, soprattutto in orari notturni, utilizzando utenze telefoniche non a lui intestate.
La vittima, esasperata da questa persecuzione di cui ignorava l’autore o la provenienza, si è rivolta agli operatori del COSC della Polizia Postale di Roma; le perquisizioni svolte in urgenza, hanno consentito agli investigatori specializzati di riscontrare sul telefono dell’indagato, la presenza delle utenze telefoniche e degli account social utilizzati per la pubblicazione dei numerosi post offensivi e ingiuriosi, nonché i profili social creati ad hoc dall’indagato.
In considerazione dei precedenti specifici dell’uomo, anche per fatti analoghi già denunciati dalla stessa vittima in precedenza e della gravità dei fatti contestati, gli investigatori hanno proceduto all’arresto in flagranza differita, secondo la nuova modifica normativa al “Codice Rosso”, per il reato di atti persecutori
Convalidato l’arresto l’uomo – da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva – si trova agli arresti domiciliari, con obbligo di braccialetto elettronico.
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