D-Day: “votazioni su  Rosseau a Di Maio e sentenza Rixi” con orizzonte elezioni 29 settembre

(di Massimiliano D’Elia) Oggi potrebbe essere il D-Day. In arrivo la sentenza sul viceministro alle Infrastrutture Edoardo #Rixi, sotto processo per peculato, in riferimento alle spese “pazze” in Regione. L’eventuale condanna in primo grado è per il M5S motivo di dimissioni perchè  previsto espressamente dal contratto. La domanda sorge spontanea, ma vale ancora questo contratto?

La Lega, dal canto suo, ha già blindato Rixi dicendo che in Italia non si è colpevoli fino al terzo grado di giudizio. Poi c’è la questione di Armando Siri che ancora è calda e non digerita dai leghisti. Siri dal canto suo continua a lavorare nell’ombra sulla Flat Tax al 15 per cento.

Caso Di Maio

Oggi sul portale #Rousseau la base dei 5 Stelle è chiamata a decidere sul futuro di Luigi Di Maio. L’esito della votazione sembra già scritto dopo che quasi tutti i parlamentari pentastellati hanno riconosciuto un errore collegiale nel fallimento delle elezioni europee.

In soccorso di Di Maio anche il fondatore del movimento Beppe #Grillo, che sul Blog delle Stelle ha scritto: “La diffusione di dichiarazioni che discutono della delusione scaturita dalle urne, come se fosse un calo delle vendite per una multinazionale, è un ferita per me. Luigi non ha commesso un reato, non è esposto in uno scandalo di nessun genere. È già eccessiva questa giostra di revisione della fiducia. Deve continuare la battaglia che stava combattendo prima”.

#Grillo ha poi attaccato #Salvini: “personaggio unicamente virtuale che svolazza nei cieli del Paese parlando di immigrati che non partono quasi più da un pezzo ha riscosso più simpatie rispetto al lavoro che la nostra parte di “governo” ha realizzato”.

Così, invece all’Ansa, #Casaleggio, il “giovane”: “Apprezzo sempre le scelte coraggiose e in questo caso ancora di più perché la decisione di Luigi mostra non solo coraggio, ma anche grande coerenza e rispetto di un capo politico per i principi e i valori del M5S”.

Al riguardo anche Salvini ha mandato un suo messaggio a favore di Di Maio dicendo: “Se al M5S va avanti la linea Di Battista, il governo salta. Non ci sono maggioranze alternative con gli Scilipoti di turno”. Il  riferimento al cambio di casacca dell’ex parlamentare che passò dall’Idv di Di Pietro al sostegno al governo Berlusconi.

Conte e Mattarella

Giuseppe #Conte dopo aver incontrato separatamente Luigi Di Maio e Matteo Salvini è salito al Quirinale per riferire al presidente della Repubblica, Sergio #Mattarella.

Conte ha mostrato a Mattarella un moderato ottimismo poichè Salvini gli ha ribadito di voler andare avanti e assicurato che lavorerà in questa direzione perché quello che ci interessa, ha precisato il leader leghista, è che si facciano le cose.

Tuttavia la preoccupazione di Mattarella e Conte è il cambiamento dei rapporti di forza tra Lega e M5S per via degli umori contrastanti e molto agitati che si registrano in Aula tra i parlamentari di maggioranza. I colonnelli leghisti scalpitano e chiedono a Salvini una svolta subito. Non si può lasciare lo “status quo” dopo l’indicazione degli italiani. Occorre fare qualcosa di credibile. Tra le varie ipotesi che girano tra gli onorevoli un rimpastino di governo con voto il 29 settembre.

Salvini, per ora, con calma inusitata, continua a dettare le priorità dell’agenda di governo: dalla flat tax (che secondo fonti pentastellate verrebbe ritenuta dal Quirinale troppo oneroso) allo sblocco delle grandi opere, a partire dalla Tav; dalla riforma della Giustizia allo stop ai tagli alla Difesa, a una nuova legislazione sui rifiuti.

Una specie strategia per stanare gli alleati e farli capitolare definitivamente accusandoli di aver fatto cadere il governo.

Una pacatezza, studiata, quella di Salvini che è stata dimostrata anche nei commenti, via facebook, alla lettera di richiamo inviata da Bruxelles sui conti italiani:con rispetto e senza battere i pugni sul tavolo”.

Salvini ha, quindi, annunciato, che oggi incontrerà il ministro dell’Economia Giovanno #Tria per coordinare la risposta alla Ue. Salvini ha anche detto: “L’Europa manda lettere, richiami, infrazioni, vincoli. Mi sembra che sia cambiato il mondo: l’unico modo per abbassare il debito è investire”.

Tale idea Salvini l’aveva già manifestata a Conte nell’incontro a Palazzo Chigi. Giuseppe Conte, infatti,  ha concordato con il ministro dell’Interno che la risposta da fare alla Ue entro domani deve  tener conto delle posizioni delle forze politiche della maggioranza e di quelle della Lega che ha avuto una conferma “forte” da parte degli italiani nelle politiche attuate e proposte per il futuro. Ovvero continuare nella strada intrapresa: abbandonare il rigore di bilancio e ribaltare la politica economica verso investimenti e riduzione del cuneo fiscale per le imprese  e  Flat Tax per i lavoratori con reddito fino a 50 mila euro lordi. Una misura che prevede un esborso in “deficit” di 30 miliardi di euro.

 

D-Day: “votazioni su Rosseau a Di Maio e sentenza Rixi” con orizzonte elezioni 29 settembre