Trump non usa mezzi termini e parla di intesa fenomenale: “Comprate nuovi trattori, è in arrivo una grande stagione per il business“.
I cinesi acquisteranno 197 miliardi di dollari di merci americane nei prossimi due anni e gli Usa si impegnano ad acquistare 156 miliardi di dollari di merci cinesi. La dead line del 19 gennaio per l’imposizione di nuovi dazi è per ora congelata.
Gli Usa riducono dal 15 al 7,5% le tariffe applicate 120 miliardi di dollari di prodotti cinesi già in circolo nel mercato a stelle e strisce. Rimane, invece, il prelievo del 25% su un monte di 250 miliardi di dollari che, come precisa il Segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, gli Stati Uniti useranno come strumento di pressione per la seconda fase della trattativa. Trump si recherà presto a Pechino per la fase due, quella più difficile, dove la Cina dovrebbe rivedere la sua politica di sostegno e controllo dei grandi gruppi che svolgono gran parte del loro business nei Paesi occidentali.
L’accordo, il cui testo è segreto, firmato tra Donald Trump e il vicepremier Liu He prevede una fase uno e una fase due. I media conoscono ad oggi solo i contenuti del sommario diffuso dal governo Usa. A margine della firma dell’accordo un Trump euforico ha detto: “Insieme stiamo raddrizzando gli errori del passa to. A differenza dei miei predecessori, io mantengo le promesse“. Liu He ha, invece, letto un messaggio firmato dal presidente Xi Jinping: “È un accordo buono per la Cina, gli Stati Uniti e il mondo intero”.
L’obiettivo di Trump, scrive il Corriere della Sera, è quello di dimezzare il deficit della bilancia commerciale con la Cina, che da anni si attestava sui 300 miliardi di dollari. Sulla carta, dunque, l’operazione è riuscita. Wall Street ha reagito con un rialzo dello 0,5%. La Cina, nel prossimo biennio, si impegna ad acquistare merci Usa per un controvalore di 197 miliardi di dollari. Tra cui 32 miliardi in soia e carne di maiale. Gli Usa, di contro, non faranno scattare i dazi su giocattoli e articoli elettronici per un ammontare di 156 miliardi di dollari. Gli impegni assunti dai cinesi per i prossimi 24 mesi è decisamente impegnativa. Figurano i 32 miliardi di dollari in soia e carne di maiale e altri beni, che dovrebbero portare a un totale di 40 miliardi di dollari il valore degli ordinativi all’anno. La quota più grande, però, è quella per i prodotti della manifattura, 80 miliardi, segue l’acquisto di energia, sostanzialmente shale gas, per 50 miliardi e infine, l’apertura ai servizi finanziari per 35 miliardi. Rimane però la diffidenza americana nei confronti di Huawei e la tecnologia 5G.