Con il ddl spiagge abbiamo fatto un ottimo lavoro.
L’obiettivo è quello di tutelare le imprese, il turismo balneare e far ripartire gli investimenti. Ricordo che si tratta di un settore che vale il 50 per cento del turismo italiano. Uno dei pochi in cui vive una logica industriale. Le polemiche di Forza Italia sullo strumento della delega e sui contenuti sono strumentali e puerili. Perché anche il governo Berlusconi era intervenuto con una delega, poi scaduta, che regolamentava le gare, senza periodo di transizione e senza proroghe”. È quanto dichiara il vicecapogruppo di Ap Sergio Pizzolante, relatore del ddl Spiagge.
“Siamo intervenuti sul settore perché le sentenze dei tribunali italiani già nel 2009 hanno dichiarato illegittimo il rinnovo automatico delle concessioni rispetto al diritto europeo. Per i Trattati, prima della Bolkestein. Sono arrivate poi anche le procedure di infrazione europee. Se non avessimo reagito, già nel 2009, con una proroga al 2015 – prosegue Pizzolante – le concessioni sarebbero andate a gara senza riconoscimento del valore delle imprese esistenti. Poi la Corte di giustizia europea ha dichiarato illegittima la proroga al 2020, equiparandola al rinnovo automatico. Chi oggi propone proroghe di 50 anni sa benissimo che sarebbero bocciate dalla Corte di giustizia europea senza più possibilità di appello per il legislatore italiano, portando così il settore a gare immediate”.
“Dopo la sentenza della Corte di giustizia, di un anno fa, abbiamo messo in sicurezza le imprese con il decreto Enti locali, che dichiara legittime le attuali concessioni, in attesa della legge di riforma. Che oggi abbiamo approvato alla Camera e che presto, spero, sarà approvata al Senato per poi scrivere ed approvare i decreti attuativi. Le alternative a questo percorso sarebbero: nuova procedura di infrazione e gare subito, senza rete. La delega – aggiunge Pizzolante – prevede un congruo periodo di transizione dal vecchio al nuovo sistema, poi evidenze pubbliche, non le aste, che presuppongono una gara al rialzo dell’offerta economica che non ci sarà. Perché i canoni saranno stabiliti prima. Nelle evidenze pubbliche saranno previsti meccanismi premianti per le imprese attuali, per la professionalità acquisita e il riconoscimento del valore economico d’impresa. Il tutto grazie ai principi, stabiliti nella delega, del legittimo affidamento e dell’interesse nazionale, ritenuti legittimi anche dalle sentenze della Corte Europea.