Alessandro Zan ha ricordato come il testo della legge, che prende il suo nome, approvato a Montecitorio e inviato al Senato “sia gia’ frutto di una mediazione, lunga, faticosa ma anche entusiasmante”, dove i parlamentari renziani sono stati protagonisti, con gli emendamenti di Lucia Annibali, Gabriele Toccafondi e Lisa Noja. Perchè ora Davide Faraone chiede ulteriormente di modificarne i contenuti? “Amici di Iv – ha detto Zan – non fatevi utilizzare da Salvini come cavallo di Troia per entrare nelle pastoie del Senato ed affossare la legge; non cadete nella trappola”.
Il ddl Zan il 13 luglio prossimo sarà votato al Senato, dove M5s, Pd, Leu, Autonomie e Iv, a parole, voteranno si, anche se Italia viva si è dimostrata, in queste ore, favorevole a cambiare il testo insieme con Lega e Fi. La mossa al “photo finish” di Renzi ha irritato e non poco il leader del Pd, Enrico Letta che non a caso ha inasprito il botta e risposta, via social, con Matteo Salvini. Nei voti segreti previsti al Senato, secondo Iv, la legge non passera’ sia per le divisioni di M5s che per la contrarieta’ dei cattolici del Pd capitanati da Graziano Delrio. M5s con il capogruppo in Senato Ettore Licheri ha così commentato alle illazioni di Iv: “Il M5S ha una parola sola e nessuno puo’ permettersi di insinuare dubbi sulla nostra compattezza o, peggio, preparare colpi bassi per il giorno della votazione in aula del Senato”. Secondo i pentastellati, invece, saranno quelli di Iv a tirarsi indietro nelle votazioni a scrutinio segreto.
I Dem, invece, sostengono fermamente che molti senatori di Iv, insieme con quelli della Lega bocceranno la legge in Aula. Per questo motivo il vicecapogruppo Pd al Senato, Franco Mirabelli, ha respinto la richiesta di Salvini alla mediazione: “Salvini non e’ credibile, andiamo in Aula il 13 e poi ognuno si assumera’ le proprie responsabilita’”. Oggi il voto per calendarizzare la legge, dopodiché si apriranno ufficialmente i termini per depositare gli emendamenti. Salvini sostiene con forza i contenuti del ddl Ronzulli che chiede di tornare indietro rispetto alla legge Mancino, contro i reati a sfondo razziale, riducendoli a una semplice aggravante comune. Salvini è stato chiaro: “Se la legge sara’ affossata la responsabilita’ ricadra solo e soltanto su Enrico Letta“.