Un’ulteriore protezione a vantaggio degli obbligazionisti secondari e misure sulla responsabilità degli amministratori. Sono queste le due modifiche al dl salva banche venete allo studio del governo che dovrebbero essere approvate dalla commissione Finanze della Camera. Si tratta di due novità ancora al vaglio dell’esecutivo in quanto potranno essere approvate soltanto se non impatteranno sull’impianto del decreto come chiesto da Intesa Sanpaolo e concordato con Bruxelles. Dovrebbe, inoltre, essere approvato anche un emendamento del Partito Democratico che fa confluire nel provvedimento il decreto sul bond di Veneto Banca. In particolare, sugli amministratori si sta valutando la possibilità di introdurre un discrimine più chiaro sulle responsabilità dei manager, distinguendo tra gli amministratori che hanno effettuato tentativi di salvataggio da quelli che hanno colpevolmente portato le banche al dissesto. Su quest’aspetto è in corso un approfondimento anche con la commissione Giustizia. Per quanto riguarda i risparmiatori si punta, invece, ad ampliare la platea, spostando la data di acquisto dei bond entro la quale si può accedere al ristoro. Resta, tuttavia, da verificare se la misura faccia scattare la clausola automatica di recesso da parte di Intesa in quanto può rendere più oneroso il suo intervento. I lavori della commissione, già avviati nel primo pomeriggio di oggi per l’illustrazione degli emendamenti, dovrebbero riprendere questa sera dopo i lavori dell’aula con l’obiettivo di arrivare a chiudere l’esame in commissione entro domani.
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