(di Nicola Simonetti) La legge “Salva Vita” passata alla Camera dei Deputati il 30 luglio 2019 grazie all’unanimità dei voti parlamentari prevede l’uso libero del DAE in tutti i luoghi pubblici, scuole comprese, senza responsabilità penale.
Il “Progetto Vita” di Piacenza del Prof. Capucci, direttore clinica cardiologia e ritmologia, università politenica delle Marche – nato 20 anni fa, né è il primo ispiratore.
Dopo essere passato alla Camera dei Deputati con votazione unanime (nessun contrario e nessun astenuto) lo scorso 30 luglio, il disegno di legge comunemente chiamato “Salva Vita” e che prevede “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente ospedaliero”, è ora fermo in Commissione al Senato per un cavillo formale: si attende infatti la nomina del nuovo presidente della Commissione per poterlo ratificare e tramutarlo in legge. In Parlamento si parla di attendere ancora qualche settimana, ma è bene sapere che esattamente 21 anni, nel 1998, Alessandro Capucci ha ideato e realizzato il Progetto Vita Piacenza e fondato l’Associazione “Il Cuore di Piacenza”, mettendo a punto le caratteristiche di pronto utilizzo dei defibrillatori da parte di persone laiche che sono poi diventate le stesse linee guida della legge nazionale “Salva Vita” (relatore On. Giorgio Mulè).
“La defibrillazione è la terapia più importante per salvarsi da un arresto cardiaco – conferma Capucci – più è estesa l’installazione dei defibrillatori, più è diffusa la conoscenza di questo mezzo, più vite umane si salvano.”
In 20 anni di esperienza di Progetto Vita a Piacenza ho compreso quanto sia importante il lavoro di network e di sinergia fra le istituzioni e il 118. Occorre renderlo virale e funzionale. Occorre quindi una banca dati, almeno regionale (se non Nazionale), che raccolga i dati relativi al posizionamento dei defibrillatori semiautomatici o automatici, e a tutti gli interventi da essi effettuati. Accanto ad ogni apparecchio, dovunque esso sia , vi devono essere semplici, brevi (cartoon) e chiare informazioni che possano guidare chiunque al suo utilizzo. Anche i bambini delle scuole elementari (nella legge proposta delle scuole medie) possono imparare cosa fare ad esempio in caso di arresto cardiaco di un loro parente, o di un amico. Tale istruzione può avvenire senza stress ma a livello di gioco.
Non illudiamoci che gli arresti cardiaci, che la morte improvvisa possano accadere solo alle persone anziane. Può capitare a tutti, anche ai giovani, come più volte riportato dai notiziari.
Conoscere come funziona il defibrillatore semiautomatico dovrebbe diventare virale come fare una telefonata o mandare un messaggio con uno smartphone.
La mia idea di 20 anni fa era la stessa della legge approvata alla Camera dei Deputati a luglio. Dotare tutti i luoghi pubblici di un defibrillatore automatico, divulgarne la conoscenza a tutti i cittadini, e fare si che chiunque, anche senza avere fatto uno specifico corso lo possa utilizzare.
Il DAE è automatico o semiautomatico, il che significa che è perfettamente in grado esso stesso di porre la corretta diagnosi e di guidare, parlando, al suo corretto utilizzo.
Bisogna solo applicare le piastre autoadesive al torace, accenderlo e seguire le istruzioni vocali. Nessuna responsabilità penale o civile per il suo impiego. “Il costo dell’apparecchio che ora è molto conveniente e costa meno di un cellulare di ultima generazione e l’utilizzo, ancora più semplice di allora, perché ora basta schiacciare un pulsante che l’apparecchio parla e guida la persona passo dopo passo, rende fruibile da tutti questo salva-vita.
Non solo! A Piacenza in questi 20 anni sono state salvate con interventi da parte di persone non infermieri e non medici 123 persone da morte improvvisa che era insorta fuori dall’ospedale ( in casa, nei luoghi pubblici o centri sportivi).
E questo in una sola città! Se proiettato a livello nazionale questo dato diventa fondamentale e fa comprendere quanto sia indispensabile avere questo strumento salvavita.”
La sopravvivenza per morte improvvisa a Piacenza è triplicata rispetto al solo intervento del 118.
I numeri:
- 14 sono i Paesi Europei in cui, senza formazione specifica, si può usare il defibrillatore
- 70000 sono le vittime annuali per arresto cardiaco in Italia.
- 10 sono i minuti in cui in caso di intervento persistono possibilità di salvezza
- 6,4% è la percentuale di utilizzo del DAE in ambiente extra-ospedaliero (dagli stadi alle palestre, dalle scuole ai bar…) in Italia
- 15-20% è la percentuale di utilizzo del DAE in ambiente extra-ospedaliero in Europa
- 4 – 5 sono i minuti più cruciali per una sopravvivenza dall’evento del 50%
- 1 minuto di ritardo nel somministrare la scarica elettrica riduce del 5-10% la possibilità di ripristinare il funzionamento del cuore e di mantenere il cervello intatto
- 59,3% è la percentuale di sopravvivenza da arresto cardiaco extra-ospedaliero in Olanda, 25% quella della Svizzera nei pazienti con dimostrata fibrillazione ventricolare
- 93% ( 14 vite su 15 vite ) è la percentuale di sopravvivenza di persone colpite da arresto cardiaco a Piacenza in strutture sportive in cui c’era il DAE
- 8% ( 1 vita su 11 vite) è la percentuale di sopravvivenza di persone colpite da arresto cardiaco a Piacenza in strutture sportive in cui NON c’era il DAE
- 84% degli arresti cardiaci avviene in casa. Sono pochissime le abitazioni private provviste di DAE. Mentre tutte le abitazioni hanno almeno un computer, un televisore e un cellulare per abitante
- 0,5% degli arresti cardiaci avviene durante gli allenamenti o mentre si fa sport
- 118 è il numero da chiamare immediatamente per attivare i soccorsi in caso di arresto cardiaco. Nell’attesa saranno gli operatori del 118 a guidare le manovre di salvataggio, ad indicare dove si trova il defibrillatore più vicino e a dare spiegazioni su come utilizzarlo
- 123 le persone salvate in questi 20 anni e tornate in vita a Piacenza grazie al defibrillatore posizionato nei luoghi pubblici e nelle macchine delle forze dell’ordine
- 900 i defibrillatori collocati fra Piacenza e provincia
- 000 sono le persone a Piacenza e provincia che hanno seguito un corso di formazione, di 2 ore, improntato solo all’utilizzo del DAE senza effettuare ventilazione e massaggio cardiaco.