Dopo un vertice di maggioranza è stato deciso che il rapporto Deficit-Pil resta al 2,4%, per quest’anno. Il Governo ha probabilmente recepito i suggerimenti dell’Eurogruppo e soprattutto del Governatore della Bce Mario Draghi, per una diminuzione del debito negli anni successivi al 2019, grazie alla “crescita” che ci dovrebbe essere e ai tagli agli sprechi. Lunedì il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in seguito alla riunione dell’Eurogruppo a Lussemburgo ha riportato al premier Giuseppe Conte e ai colleghi ministri l’esito dei colloqui con i commissari europei, che hanno fatto capire chiaramente che i conti italiani rischiano la bocciatura (sarebbe la prima volta per uno Stato dell’Unione europea). Quindi, a quanto pare, sforare il valore del 2,4% del deficit-Pil è solo un’iniziativa relegata a quest’anno. E stato Luigi Di Maio ad anticipare le misure decise precisando che “altri dettagli saranno ulteriormente definiti”, nel corso dell’incontro sulla Nota di aggiornamento del Def che già domani dovrebbe essere trasmessa alle Camere.
Il vice premier Matteo Salvini, non ha fatto mancare, il suo contributo alimentando ulteriori tensioni con Bruxelles. In particolare Matteo Salvini si è rivolto al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, “parlo solo con persone sobrie”, il riferimento è al presunto etilismo del presidente della Commissione Europea.
Giuseppe Conte ha dovute lanciare messaggi di distensione per stemperare le dichiarazioni/invettive lanciate dai due vicepremier che hanno avuto il solo esito di innervosire i mercati.
“Si tratta di una manovra seria razionale e coraggiosa. Confermiamo il programma delle riforme annunciate che partiranno già nel 2019. Occorre accelerare la discesa del rapporto debito/Pil in modo consistente nell’arco del triennio”.
La giornata di ieri è stata segnata dal valore “critico” dello spread che ha ballato intorno a quota 300 punti. Da marzo ad oggi, grazie ai balzelli dello spread (il più delle volte causati da dichiarazioni inopportune del Governo) , sono stati persi circa 30 miliardi di euro.