L’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, intervistato da “La Stampa” parlando di energia ha dichiarato che l’Europa è “un grande mercato, ma non abbiamo energia ed è una debolezza che non sempre viene considerata come dovrebbe”.
Descalzi ha spiegato che sarebbe necessaria la “diversificazione delle fonti energetiche e la connessione delle tante infrastrutture su cui si è investito in passato. Da un punto di vista energetico siamo troppo deboli come continente per continuare con politiche energetiche nazionali. Quando si è senza energia, bisogna stare insieme. Abbiamo delle forti strutture, ma fatichiamo a interconnetterle, e lo dico pensando al gas”.
“La Spagna – osserva – è mal collegata, la Francia è divisa in tre e anche l’Italia non è ben connessa, i flussi da Sud a Nord fanno fatica. Sarebbe bene ripensare le regole, fiscali, doganali, e gestionali. Dovrebbero essere più omogenee e semplici. Un esempio emblematico di mancanza di sinergia sono gli stoccaggi di gas”. “Una politica energetica comune europea sarebbe un’opportunità per l’Europa di essere connessa all’Africa e di avere una vera e propria diversificazione e un’opportunità per l’Italia di diventare un eccellente hub”.
Parlando poi del processo sul caso delle presunte tangenti versate da Eni in Nigeria, Descalzi ha dichiarato di essere sicuro che in dibattimento lui e l’ex numero uno di Eni Paolo Scaroni potranno difendersi e dire la loro. “In questi tre anni – ha aggiunto – il Cda e gli organi di controllo hanno fatto delle analisi esterne e interne di vario tipo che hanno verificato la correttezza dei processi seguiti. Per tre volte il Cda ha dichiarato fiducia alla struttura e a me, e anche la sicurezza che le regole sono state rispettate. Detto ciò, sono sereno, aspetto il dibattimento. Come sempre rimango focalizzato sull’azienda e sulla sua crescita”.