Secondo quanto riportato dall’agenzia NOV, il progetto del giacimento a gas di Zohr rappresenta la “storia” di Eni in Egitto che risale al 1945. A dichiararlo è stato l’amministrazione delegato di Eni, Claudio Descalzi, parlando durante la visita agli impianti di lavorazione a terra di Port Said del presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi. “L’Egitto è stato il primo paese in cui Eni ha iniziato a lavorare nel settore del petrolio e del gas e siamo stati la prima compagnia a operare il 35 per cento del gas nel paese”, ha dichiarato Descalzi. “Penso che Zohr sia più di una scoperta. Abbiamo affrontato molte difficoltà”, ha ammesso l’Ad di Eni, descrivendo il lavoro svolto dalla scoperta del giacimento nell’agosto 2015 alla sua messa in produzione nel dicembre 2017.
Per Descalzi lo sviluppo in soli due anni di un giacimento a grandi profondità e in mare aperto come Zohr rappresenta “un record”, considerato che tali operazioni richiedono in media dai sei agli otto anni. Nel suo discorso l’amministratore delegato di Eni ha ricordato che la scoperta del giacimento è avvenuta alcuni mesi dopo la grande conferenza economica di Sharm el Sheikh del marzo 2015. “Dopo questa conferenza tutto è cambiato”, ha detto Descalzi. “Quello che è accaduto è che in poche settimane abbiamo dato il via a questo progetto. Nei tre mesi successivi abbiamo scoperto i giacimenti di Nooros e Baltim”, ha aggiunto Descalzi, facendo notare che pochi mesi dopo Eni ha presentato il progetto di sviluppo al presidente Al Sisi.
Nel suo intervento il numero uno della compagnia italiana ha ricordato la serie di vicende che hanno portato alla messa in produzione dei giacimenti scoperti nel 2015, raccontando come il presidente Al Sisi desiderasse l’avvio dei giacimenti in tempi record. Per l’amministratore delegato di Eni, l’aiuto di Al Sisi e dei ministri egiziani è stato essenziale per portare a termine il progetto che in due anni ha visto oltre 5 miliardi di investimenti, nel pieno della crisi dei prezzi del petrolio. Descalzi ha inoltre lodato la collaborazione e il coinvolgimento di imprese egiziane nel lavoro iniziato nel 2015.