All’inciucio M5S-Pd la fronte interna al Movimento contraria sta aumentando di ora in ora. Tra tutti il guerriero Alessandro Di Battista, a quanto pare, non dormirebbe più al solo pensiero di allearsi con il Pd, dopo tutte le offese-invettive fatte e ricevute. La base a quanto pare è tutta con Alessandro. Perchè allora non chiedere un parere alla piattaforma Rousseau come fatto in precedenza?
Di Battista in questi giorni caldi non si espone e non riesce a pronunciare la parola Pd, “va in blocco”. Si è limitato solo ad attaccare il ministro del tradimento, Matteo Salvini, e, a quante pare, sarebbe più propenso al voto. Ieri, Adnkronos riportava che il pentastellato si è limitato a lodare Conte e a dire: “I punti del programma di Di Maio? Li condivido al mille per mille”.
Presente anche al vertice nella villa di Beppe Grillo, non vuole però esporsi in una linea politica che non condivide. Ieri, infatti, non ha partecipato ad alcun incontro del Movimento, nonostante fosse a Roma. L’ultima volta era stato accolto da un gran gelo. Seguito a un periodo di dissapori con Di Maio, con il quale era guerra aperta.
Di Battista, scrive il Corriere della Sera era, ed è, sospettato di voler andare al voto, per defenestrare Di Maio e tentare la fortuna. La retorica 5 Stelle prevede che ci sia un rapporto straordinario tra i due, che non di rado si chiamano «fratello». Ma la lontananza strategica e umana è evidente. Di Battista è nella pattuglia dei contrari al patto con il Pd. Un modo per disinnescarlo ci sarebbe ed è antico come la politica: offrirgli una poltrona. Per la logica secondo cui se non puoi uccidere un nemico te lo fai amico, i 5 Stelle potrebbero intestarsi una battaglia per portarlo al governo, in qualche ministero. Battaglia ardita, perché il Pd ha già fatto sapere che non gradisce neanche l’ipotesi.
Cosi’ Di Battista sul suo profilo Facebook