“Vorreste mai essere valutati a livello professionale da una persona con cui avete un sospeso di tipo personale, e magari anche un contenzioso giudiziario? Immagino di no“. Così in una nota la deputata Alessandra Ermellino, in qualità di commissaria Difesa del M5S, che di recente ha presentato una interrogazione parlamentare, analizzando il caso del maresciallo maggiore dei carabinieri, Arnaldi, il quale all’epoca dei fatti era addetto alla stazione carabinieri Rimini Porto. La deputata ritine che, analizzata la vicenda, “sia il caso di rivedere la normativa in materia contenuta nel Codice dell’Ordinamento Militare”.
Ho chiesto, precisa l’esponente del Movimento, al ministero della Difesa, se non ritenga necessario adottare iniziative di modifica in tal senso affinché siano garantite sia la correttezza che l’imparzialità nelle valutazioni caratteristiche militari, strumenti non di poco conto per gli avanzamenti di carriera.
Il caso che ha spinto l’onorevole Ermellino a presentare un’interrogazione parlamentare è riferita al maresciallo maggiore Arnaldi, il quale è stato giudicato con la qualifica di ‘inferiore alla media’ dal suo diretto superiore con cui, in precedenza, aveva avuto alcuni problemi gravi. Il caso in esame è forse una tra le decine di circostanze che accadono quotidianamente negli ambienti militari e che denunciano le stesse organizzazioni sindacali. L’interrogazione parlamentare è solo un “leitmotiv” per successive iniziative normative, “il caso di Arnaldi, aggiunge la deputata pentastellata, mi sarà utile per rivedere i casi di esclusione delle competenze per compilare o revisionare i documenti caratteristici”.